I prezzi dell’oro sono sopra i 1.800 dollari all’oncia per la prima volta dal 2011, spingendo al rialzo i titoli delle aziende del settore.
Nonostante i grandi movimenti nei prezzi dell’oro e dei titoli ad esso collegati, venerdì un analista ha affermato che le azioni di Eldorado Gold Corp (NYSE:EGO) sono ancora sottovalutate.
Cosa dicono gli analisti su Eldorado Gold L’analista di Bank of America Michael Jalonen ha ribadito per Eldorado Gold la raccomandazione Buy (comprare), con un target di prezzo di 12 dollari.
La tesi su Eldorado Gold Jolonen ha aumentato la sua previsione sugli utili di Eldorado da 80 a 89 centesimi di dollaro per azione spiegando altresì che il titolo è ancora scambiato al di sotto del valore dell’attivo netto (NAV), anche dopo il guadagno del 69% realizzato nell’ultimo anno. (Clicca qui per vedere il profilo dell’analista).
Nella prima metà del 2020 Eldorado ha riportato un aumento del 45% della produzione di oro, ha detto l’analista.
La società è sulla buona strada per produrre tra 266.000 e 296.000 once di oro nella seconda metà dell’anno, ha dichiarato Jolonen.
L’analista ha poi spiegato che quando a fine luglio Eldorado pubblicherà il resoconto degli utili del secondo trimestre e aggiornerà la sua guidance, bisognerà prestare particolare attenzione ai progressi della miniera di Kisladag, che è stata influenzata dalla riduzione della manodopera nel primo trimestre.
“Riteniamo che il nuovo piano LOM per Kisladag, che permetterà a EGO di sostenere un tasso di produzione compreso fra 450.000 e 500.000 once per i prossimi cinque anni, sia abbastanza verosimile e che le azioni non ne riflettano il pieno valore”.
Jolonen ha poi chiarito che Eldorado è uno dei pochi titoli del settore dell’oro che viene scambiato al di sotto del suo NAV, di circa 12 dollari per azione, aggiungendo che lo sconto sulla sua valutazione rispetto ai rivali è ingiustificato, date le prospettive a lungo termine del gruppo.
Movimento dei prezzi All’ultimo controllo le azioni Eldorado erano in rialzo del 3,77%, a 11,02 dollari.
Il punto di vista di Benzinga I timori per un aumento dei contagi da COVID-19 hanno innescato l’acquisto di oro sui mercati sia come fenomeno ‘flight-to-safety’ (fuga verso la sicurezza) che come potenziale copertura contro un altro giro massiccio di stimoli economici, dalla natura potenzialmente inflazionistica.
Durante la crisi finanziaria e i successivi sforzi di stimolo nel 2008 e nel 2009, i prezzi dell’oro avevano raggiunto un picco di circa 1.923 dollari a metà del 2011, circa due anni dopo che l’azionario aveva toccato i minimi.