L’inizio del conflitto in Ucraina il 24 febbraio scorso ha segnato anche la partenza delle montagne russe negli scambi con il rublo. I primi giorni dopo l’inizio del conflitto avevano visto la moneta unica europa librarsi dalla storica fascia degli 80-85 per salire nell’arco di pochi giorni fino ad un massimo di 168,19 raggiunto il 7 marzo. Dopo tale data, tuttavia, il crollo della moneta unica è stato rapido e inesorabile.
Luglio, a differenza del periodo precedente, sembra essere un mese di tregua per EUR/RUB, che oscilla seguendo l’andamento della tesa situazione internazionale.
Nel momento in cui scriviamo, la moneta unica scambiava in rialzo del 9,77% su base mensile rispetto alla valuta russa, con un rally avviatosi il 21 luglio, ossia nel giorno dell’annunciato accordo tra Mosca e Kiev sull’export del grano. Per due volte a luglio, la coppia è balzata vicino alla regione dei 65, salvo ripiombare la scorsa settimana in area 56-58. La saggezza convenzionale dice che più un’area funge da supporto e resistenza, maggiore è il significato di mercato che acquisisce. Per EUR/RUB, ciò potrebbe rivelarsi più un ostacolo che un aiuto, se il prezzo dovesse subire una rottura prolungata al di sotto di quei livelli.
Il confronto con la coppia USD/RUB
Una traiettoria simile è quella tracciata dalla coppia USD/RUB. Sebbene il dollaro statunitense si fosse progressivamente irrobustito negli ultimi anni rispetto al rublo, l’inizio del conflitto in Ucraina ha segnato un picco iniziale del dollaro, che dall’area dei 75 è volato fino ai 145 del 7 marzo per poi precipitare il giorno seguente con l’annuncio dell’embargo americano a gas e petrolio russi fino ai 60,40 attuali.
Sono analoghi gli andamenti della moneta unica europea e di quella statunitense, entrambe costrette a confrontarsi con la comune politica estera in tempi di conflitto armato ed economico.
In conclusione
Sebbene il dollaro statunitense abbia visto un progressivo rafforzamento negli ultimi tempi, tanto da raggiungere seppur brevemente la parità con il dollaro e da far ipotizzare una prossima parità USD/GBP, entrambe le valute hanno tracciato grafici analoghi negli ultimi mesi nei confronti del rublo.
Per un investitore attento alle dinamiche economiche e politiche internazionali, le coppie EUR/RUB e USD/RUB sono di certo tra le più roventi sul mercato, e devono essere trattate in modo analogo.
Una nota interessante: seppur con posizioni molto più vicine alla Russia, anche lo yuan cinese (CNY) si è indebolito, seppur in misura netamente inferiore, rispetto al rublo e, per altre ragioni, da metà aprile il CNY è sceso anche rispetto a USD. Quali altre coppie tenere d’occhio nei prossimi mesi?
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