Mercoledì la Federal Reserve ha alzato il tasso obiettivo sui fondi federali dello 0,75% a un nuovo intervallo compreso tra il 2,25% e il 2,5%; si tratta del secondo rialzo dei tassi dello 0,75% in due mesi. La Fed ha dichiarato che continuerà con il suo piano precedentemente annunciato di far defluire dal suo bilancio titoli del Tesoro, titoli emessi da agenzie e titoli garantiti da ipoteca di agenzie su base mensile.
“L’inflazione rimane elevata, riflettendo gli squilibri di domanda e offerta legati alla pandemia, l’aumento dei prezzi dell’energia e le pressioni generali sui prezzi”, ha dichiarato la Federal Reserve in una nota.
La Fed ha rassicurato gli investitori che i dati sull’aumento dei posti di lavoro sono solidi e che il tasso di disoccupazione è diminuito, ma ha osservato che i tassi di spesa e produzione si sono attenuati.
La dichiarazione giunge dopo che il Dipartimento del Lavoro ha riferito che l’economia degli Stati Uniti ha creato 372.000 posti di lavoro a giugno, battendo le stime degli economisti che si attestavano a quota 250.000; il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 3,6% e le retribuzioni orarie sono aumentate del 5,1% rispetto a un anno fa.
Tutti e 12 i membri della Fed hanno votato all’unanimità per aumentare i tassi di interesse dello 0,75%.
A giugno l’indice dei prezzi al consumo (IPC) è salito del 9,1% su base annua, il dato sull’inflazione più elevato dal 1981. Il mercato obbligazionario attualmente prevede una probabilità dell’83,6% che il tasso sui fondi federali aumenti di almeno un altro 1% entro la fine dell’anno.
In seguito all’annuncio, l’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) era in rialzo dell’1,3%.
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