La saga di First Republic Bank (NYSE:FRC) si sta concludendo con la Federal Deposit Insurance Corporation che conferma la chiusura della banca e la vendita delle sue attività a JPMorgan Chase & Co. (NYSE:JPM).
Cosa è successo
First Republic, che ha sede a San Francisco, è stata chiusa lunedì dal Dipartimento per la protezione finanziaria e l’innovazione della California e la FDIC è divenuta suo curatore fallimentare, secondo una dichiarazione rilasciata dal regolatore federale.
FDIC ha dichiarato che sta stipulando un accordo di acquisto con JPMorgan Chase Bank per assumere tutti i depositi e sostanzialmente tutti i beni di First Republic. L’operazione viene fatta nel tentativo di proteggere i depositanti, ha aggiunto.
Come parte dell’accordo, gli 84 uffici di First Republic in otto stati riapriranno come filiali di JPMorgan Chase Bank lunedì durante il normale orario lavorativo. Tutti i depositanti della banca regionale diverranno automaticamente depositanti di JPMorgan.
Al 13 aprile 2023, First Republic aveva 229,1 miliardi di attività totali e 103 miliardi di depositi.
FDIC e JPMorgan hanno anche stipulato un’operazione per condividere le perdite sui prestiti unifamiliari, residenziali e commerciali acquistati da First Republic. Ciò prevede sia la condivisione delle perdite che gli eventuali recuperi sui crediti oggetto dell’accordo.
La vendita a JPMorgan ha comportato un processo di offerta altamente competitivo e ha portato a una transazione coerente con il requisito di minor costo del Federal Deposit Insurance Act. Il costo per il Deposit Insurance Fund sarà probabilmente di circa 13 miliardi di dollari, afferma il comunicato.
Perché è importante
Alcune voci su quest’ultimo sviluppo circolavano già da venerdì. Si diceva che la FDIC fosse in trattative con diverse banche per una potenziale acquisizione, con JPMorgan e PNC Financial Services Group, Inc. (NYSE:PNC) già visti come i capofila nella battaglia per l’acquisto.
Mentre le grandi banche erano vincolate dal tetto massimo dei depositi, altre voci hanno poi suggerito che PNC avrebbe potuto concludere l’affare.
La risoluzione di lunedì conclude gli sforzi di First Republic durati un mese e mezzo dopo che la chiusura della Silicon Valley Bank e della Signature Bank ha portato a scontri e fughe dei depositi, provocando una crisi di liquidità per le banche regionali.
First Republic ha tentato di sistemare le cose attingendo alla sua capacità di indebitarsi dalla Federal Reserve e sospendendo i dividendi sulle azioni privilegiate. A metà marzo, la banca ha anche ricevuto 30 miliardi di dollari in depositi non assicurati da 11 banche guidate da JPMorgan nell’ambito di un accordo mediato dal governo.
I risultati del primo trimestre pubblicati alla fine di aprile hanno però mostrato un’erosione dei depositi su larga scala.
Il titolo rifletteva la situazione complicata scambiando al 3,51% in chiusura delle negoziazioni di venerdì, ben lontano dai livelli post-crisi di 115 dollari. Nel pre-market di lunedì aveva perso il 51% a 1,72 dollari, dati di Benzinga Pro.