A novembre una cifra record di 4,5 milioni di lavoratori USA hanno lasciato il loro lavoro, nell’ambito di quella che gli economisti chiamano la ‘Great Resignation’; ma mentre gli americani lasciano il lavoro a frotte, sono alcune professioni in particolare a rappresentare la gran parte delle partenze.
I numeri
L’ultimo round mensile di dimissioni ha coinciso con la scoperta della variante Omicron del COVID-19: secondo il Dipartimento del Lavoro USA, a novembre il numero totale di dimissioni è cresciuto dell’8,9% su base mensile; il tasso di offerte di lavoro negli Stati Uniti è ora pari al 6,6%, rispetto al 4,5% di un anno fa.
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Molte delle dimissioni potrebbero essere state innescate dalla frustrazione per l’inflazione: a dicembre i salari sono cresciuti del 4,8%, ma l’inflazione dell’indice dei prezzi al consumo al 6,8% ha più che controbilanciato tali guadagni.
Il tasso complessivo di dimissioni degli Stati Uniti, ovvero il numero di dimissioni durante l’intero mese come percentuale dell’occupazione totale, si attesta al 3%, il livello più alto da quando il governo USA ha iniziato a monitorare il dato due decenni fa.
La suddivisione per settore
Le industrie più colpite dalla pandemia hanno tassi di abbandono più che doppi rispetto alla media nazionale.
Il settore dei servizi alberghieri e di ristorazione è stato quello colpito più duramente dalla Great Resignation, avendo generato a novembre un tasso di dimissioni del 6,9%; ben al di sopra della media nazionale anche i tassi di dimissioni nella sanità e assistenza sociale (6,4%) e nel commercio al dettaglio (4,4%).
Allo stesso tempo, i lavoratori di alcuni settori sembrano molto più soddisfatti del proprio lavoro: a novembre il tasso di dimissioni fra i dipendenti pubblici è stato soltanto dell’1% e quello nel settore finanziario e assicurativo è stato solo dell’1,4%.
Il punto di vista di Benzinga
È difficile non guardare alla ripartizione settore per settore emersa dalla Great Resignation per scorgere un’indicazione su quali tipi di lavoro cercare e quali evitare nell’economia di oggi; lasciare un lavoro è il segnale definitivo di insoddisfazione per le condizioni di lavoro, equità retribuzione.