Venerdì i mercati asiatici hanno chiuso in ribasso, a causa di un picco nei casi di COVID-19 e delle tensioni USA-Cina, mentre in apertura scambi i listini del Vecchio Continente rimangono contrastati mentre l’accordo sulla Brexit incontra nuovi ostacoli; un picco sorprendente nelle richieste di sussidi di disoccupazione negli USA la scorsa settimana e la volatilità di mercato legata alle possibili misure di stimolo economico stanno attenuando il sentiment degli investitori.
Venerdì, all’ultimo controllo, i futures sull’indice Dow Jones sono in ribasso dello 0,20% e quelli sull’S&P 500 segnano -0,08%; i futures sul greggio WTI sono in ribasso dello 0,06%, a 48,51 dollari, e quelli sull’oro perdono lo 0,42% a 1.882,40 dollari. Il rendimento dei Treasury decennali è in rialzo di 0,5 punti base allo 0,935%.
Asia: l’indice giapponese Nikkei ha chiuso in flessione dello 0,16%, ma ha registrato un guadagno settimanale dello 0,42%; la Banca del Giappone ha mantenuto invariati i tassi di interesse a -0,10%. L’indice dei prezzi al consumo core del Giappone per il mese di novembre è sceso dello 0,9% su base mensile.
Venerdì l’indice cinese Shanghai Composite è sceso dello 0,29%, poiché gli Stati Uniti aggiungeranno 12 aziende cinesi a una blacklist; l’indice ha comunque registrato un guadagno settimanale dell’1,43%.
L’Hang Seng di Hong Kong è arretrato dello 0,93%; a novembre il tasso di disoccupazione è sceso al 6,3%.
L’indice australiano S&P/ASX 200 ha perso l’1,20%, poiché l’aumento dei casi di COVID-19 ha portato a nuove restrizioni nella città di Sydney.
Oggi, al momento della pubblicazione, l’indiano Nifty 50 risulta quasi invariato, attestandosi vicino ai suoi massimi storici; oggi si attende la pubblicazione dei dati sulla crescita dei prestiti e dei depositi bancari.
L’indice sudcoreano KOSPI ha chiuso in leggero rialzo dello 0,06%, poiché gli investitori stranieri sono risultati venditori netti e si è verificato un aumento dei casi di coronavirus.
Europa: al momento della pubblicazione, l’indice Euro Stoxx 50 viene scambiato in rialzo dello 0,15%; l’indice dei prezzi al consumo dell’Eurozona è sceso dello 0,3% sia su base mensile che su base annua, in linea con le aspettative. In giornata sono attesi i dati sulle partite correnti dell’Unione Europea.
Nei primi scambi di venerdì Il FTSE 100 di Londra guadagna lo 0,49%. La Banca di Inghilterra ha mantenuto invariati i tassi di interesse allo 0,10%, ma ha mantenuto il quantitative easing di dicembre a 875 miliardi di sterline. A novembre le vendite al dettaglio core nel Regno Unito sono diminuite del 2,6% su base mensile ma sono cresciute del 5,6% su base annua, battendo le stime di consenso su entrambi i fronti. Oggi saranno pubblicati i dati sulla tendenza degli ordini industriali per il mese di dicembre.
L’indice tedesco DAX 30 cresce dello 0,36%, dopo che a novembre l’indice dei prezzi alla produzione è aumentato dello 0,2% su base mensile ed è sceso dello 0,5% su base annua, battendo le stime di consenso in entrambi i casi. A dicembre l’indice del clima aziendale in Germania è migliorato significativamente a 92,1, battendo la stima di consenso di 90.
Venerdì, al momento della pubblicazione, l’indice francese CAC 40 è in aumento dello 0,25% dopo aver aperto in ribasso; i titoli sanitari e di consumo stanno spingendo l’indice al rialzo.
L’indice spagnolo IBEX 35 è in calo dello 0,25%; il deficit della bilancia commerciale della Spagna si è ridotto a 0,65 miliardi di euro.
Trading sul forex: i futures sull’indice del dollaro sono in rialzo dello 0,11%, a 89,843; il dollaro si è rafforzato rispetto alla maggior parte delle principali valute, dello 0,05% contro l’euro, a 1,2260 dollari, dello 0,30% contro la sterlina, a 1,3542, e dello 0,33% contro lo yen giapponese, a 103,44 yen.