L’industria globale dell’intrattenimento e dei media è sulla buona strada per crescere del 6,5% quest’anno e del 6,7% nel 2022, secondo il Global Entertainment & Media Outlook 2021-2025 recentemente pubblicato da PricewaterhouseCoopers (PwC), secondo il quale questa nuova vivacità è alimentata dalla solida domanda di contenuti e inserzioni digitali.
Il caos della pandemia
Il report ha rilevato che l’aumento della crescita giunge in seguito a un disastroso 2020 colpito dalla pandemia, che ha assistito alla sospensione dell’intrattenimento dal vivo, in particolare per quanto riguarda i ricavi ai botteghini dei cinema, che sono crollati del 71%.
I ricavi globali dell’industria dell’intrattenimento e dei media sono diminuiti del 3,8% da 2.100 miliardi di dollari nel 2019 a 2.000 miliardi nel 2020, la maggior flessione su base annua da quando PwC ha iniziato a monitorare questi dati 22 anni fa.
Un futuro più roseo
Guardando al futuro, comunque, PwC prevede che questo settore godrà di un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 5%, che farà salire i ricavi dell’industria a 2.600 miliardi di dollari nel 2025.
PwC prevede che all’interno del settore la principale traiettoria di crescita verrà registrata nello streaming, con una crescita prevista del CAGR del 10,6% fino al 2025, che lo renderà un’industria da 81,3 miliardi di dollari; si prevede che i ricavi di videogiochi ed eSport godranno di un CAGR del 5,7% e che diventeranno un business da quasi 200 miliardi di dollari nel giro di quattro anni.
Il segmento della realtà virtuale (VR) è stato identificato come quello in più rapida crescita all’interno del settore, sebbene parta da una base minore rispetto agli altri comparti: PwC prevede infatti che il segmento VR sosterrà un CAGR di oltre il 30% nei prossimi cinque anni, raggiungendo un fatturato di 6,9 miliardi di dollari nel 2025.
Fra i settori che sono stati gravemente colpiti dalla pandemia, la musica ha registrato un crollo del 74,4% dei ricavi delle esibizioni dal vivo nel 2020, ma si prevede che nei prossimi cinque anni i ricavi totali di questo segmento cresceranno a un CAGR del 12,8% a 29,3 miliardi di dollari entro il 2025, principalmente grazie allo streaming digitale, con il ritorno alle esibizioni dal vivo che si aggiungerà al flusso di entrate man mano che riapriranno le sale da concerto e che torneranno in tournée i principali artisti del mondo dello spettacolo.
Secondo le previsioni, saranno due i comparti di quest’industria ad arrancare nei prossimi anni: PwC prevede infatti che i ricavi del cinema non torneranno ai livelli pre-pandemia almeno fino al 2024 e, sebbene quello della televisione tradizionale e dell’home video sia il maggior segmento consumer con 219 miliardi di dollari, il suo CAGR dovrebbe ridursi dell’1,2% nei prossimi cinque anni.
Fare pubblicità conviene
PwC, inoltre, ha rilevato che lo scorso anno la spesa pubblicitaria su Internet è cresciuta del 9% a 336 miliardi di dollari, superando per la prima volta la spesa pubblicitaria offline; si prevede che nei prossimi cinque anni la pubblicità su Internet registrerà un CAGR del 7,7%.
“Nessun fatturato complessivo da consumatori e pubblicità di nessun Paese registrerà un aumento inferiore a un CAGR quinquennale del 3% fino al 2025, con il Giappone che ha il dato più basso al 3,1%”, afferma il report; “per contro, nella versione 2019 di questa analisi, 26 Paesi sono scesi al di sotto di un CAGR quinquennale del 3%, inclusa quasi tutta l’Europa occidentale.
“L’India, dove i ricavi dai consumatori e dalla pubblicità nel 2020 sono diminuiti soltanto dello 0,2%, ha la previsione di crescita più alta fino al 2025 con un CAGR del 10,4%”, ha aggiunto il report, che menziona anche “l’Arabia Saudita, il cui mercato è stato notevolmente rafforzato nel 2018 dalla fine di un divieto di 35 anni sui cinema, e la Nigeria, dove il boom delle entrate da videogiochi e da abbonamenti TV spingerà il CAGR quinquennale oltre il 10%”.