JPMorgan Chase & Co (NYSE:JPM) ora controlla il 71% della sua joint venture cinese in strumenti finanziari, in seguito all’acquisizione di una quota del 20% da un partner locale, secondo quanto riportato domenica da Reuters.
Cosa è successo: la quota nella joint venture in strumenti finanziari è stata messa in vendita dalla Shanghai Waigaoqiao FTZ di proprietà statale, secondo un deposito effettuato a settembre presso lo Shanghai United Assets and Equity Exchange, secondo quanto riferito da Reuters.
A quanto pare, la banca guidata da Jamie Dimon avrebbe pagato 26,5 milioni di dollari per acquisire la quota, in base ai termini dell’accordo chiuso il 23 ottobre.
La banca con sede a New York era l’unica parte che poteva aumentare la sua partecipazione nella joint venture, dato che gli altri azionisti avevano rinunciato ai loro diritti al fine di acquisire la quota del 20%, secondo Reuters.
Perché è importante: l’accordo fa sì che JP Morgan sia la banca estera con la maggiore quota di partecipazione in una joint venture di strumenti finanziari della Cina continentale, ha riferito Reuters.
La tempistica dell’accordo è significativa, in quanto vi sono crescenti tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina e una guerra commerciale che cuoce a fuoco lento.
Da quanto emerso finora, le banche rivali di JP Morgan, vale a dire Morgan Stanley (NYSE:MS), Goldman Sachs Group Inc (NYSE:GS) e UBS Group AG (NYSE:UBS), detengono tutte partecipazioni del 51% nelle loro operazioni in strumenti finanziari nel territorio della Cina continentale, ma hanno in programma di ottenerne la piena proprietà.
L’utile per azione del terzo trimestre di JP Morgan è aumentato su base annua dell’8,96% a 2,92 dollari, superando le stime degli analisti ferme a 2,23 dollari.
Movimento dei prezzi: venerdì le azioni JP Morgan hanno chiuso con un incremento dello 0,9%, a 98,04 dollari.
Foto di Ken Lund via Flickr