La Banca Centrale Europea (BCE), un’istituzione presieduta da Christine Lagarde, ha deciso giovedì di aumentare i tassi di interesse di 50 punti base, portandosi al 2,5%, il livello più alto dal 2008, mentre il tasso sui depositi si posizionerà al 2% e il tasso di finanziamento al 2,75%.
“Il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse dovranno ancora aumentare in modo significativo a un ritmo costante per raggiungere livelli sufficientemente restrittivi da garantire un tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo a medio termine del 2%”, ha affermato la BCE in una nota.
Dopo il calo dell’inflazione nella lettura di novembre, la BCE ha favorito un rialzo meno aggressivo rispetto ai 75 punti base approvati nelle due precedenti occasioni (ottobre e settembre), ma stima di proseguire il percorso di rialzi per mantenere la domanda e contenere l’inflazione.
Lagarde ha citato gli alti costi dell’energia e le condizioni di finanziamento più restrittive come ragioni per una recessione superficiale e sostiene che “la nostra posizione continuerà a dipendere dai dati”.
Lagarde ha anche affermato che “la BCE deve fare di più sui tassi rispetto a quanto i mercati hanno scontato”.
Se dovesse raggiungere il punto di dichiarare una recessione, gli economisti della Banca europea si aspettano che sia “relativamente breve e superficiale”, prevedendo una crescita del 3,4% nel 2022, dello 0,5% nel 2023, dell’1,9% nel 2024 e dell’1,8% nel 2025.
L’istituto ha anche affermato che dall’inizio di marzo 2023 inizierà a ridurre il proprio bilancio di 15 miliardi di euro in media al mese fino alla fine del secondo trimestre del 2023.
La BCE stima che l’inflazione media quest’anno sarà dell’8,4% e scenderà “fortemente” nel prossimo anno per attestarsi al 6,3% nel 2023, al 3,4% nel 2024 e al 2,3% entro tre anni, nel 2025.
Il mercato europeo ha reagito negativamente al discorso della BCE dopo una pre-apertura in rosso. Nell’ultima revisione, l’indice spagnolo Ibex 35 è sceso dell’1,83% e l’indice STOXX Europe 600 è sceso del 2,78%. Il FTSE MIB italiano ha perso il 3,08%, l’indice francese CAC 40 ha chiuso a -3,22%, il DAX 30 tedesco è sceso del 3,16% e il FTSE 100 di Londra ha chiuso in calo dell’1,03%.
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