I funzionari del governo centrale cinese hanno deciso di porgere un ramo d’ulivo ad altri Paesi, ai quali richiedono uno sforzo di collaborazione a causa delle crescenti incertezze globali dovute alla pandemia di coronavirus e al protezionismo, secondo quanto riferisce la CNBC.
I commenti sono stati fatti venerdì, in occasione di una conferenza stampa ad alto livello, dopo che i principali leader cinesi hanno concluso un incontro politico incentrato sugli obiettivi economici e sulle priorità sociali della Cina nei prossimi cinque anni.
Cosa è successo: in base al report della CNBC, i funzionari cinesi presenti all’evento non sembravano favorevoli a un’interruzione dei legami tra le due economie.
Han Wenxiu, vicedirettore presso l’Ufficio della Commissione centrale per gli affari finanziari ed economici, ha affermato che “il decoupling è fondamentalmente irrealistico e non c’è alcun vantaggio per la Cina, gli Stati Uniti o il mondo intero”.
Han ha anche affermato che la cifra di quanti cercano una collaborazione è maggiore rispetto a quelli che vogliono una separazione fra le due economie.
In particolare l’incontro ha sottolineato “l’autosufficienza” della Cina nel settore tecnologico come strategia di sviluppo nazionale, come riferito dalla CNBC.
Com’è andata finora: Le scaramucce fra Cina e Stati Uniti sono aumentate dopo la pandemia.
Ad agosto, il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Robert O’Brien, ha affermato che gli hacker legati al governo cinese hanno preso di mira le infrastrutture elettorali statunitensi in vista delle elezioni presidenziali del 2020, secondo quanto riportato da Reuters.
A luglio il Dipartimento di Giustizia USA ha accusato due hacker cinesi che avrebbero rubato importanti ricerche sui vaccini; il Dipartimento di Giustizia ha collegato anche il Ministero cinese per la sicurezza dello Stato a questo incidente.
A marzo Forbes ha riportato una storia simile secondo cui un gruppo di eminenti personalità sino-americane avrebbe chiesto agli Stati Uniti e alla Cina di collaborare.
Forbes ha citato un articolo sulla rivista Foreign Affairs, che parlava della sfiducia fra le due economie, evocando teorie del complotto e minando lo sforzo per contenere la pandemia.
Perché è importante: dal 2018 l’amministrazione Trump ha mantenuto una posizione ferma contro la Repubblica Popolare Cinese.
L’amministrazione statunitense ha imposto restrizioni all’esportazione di tecnologia 5G, a causa delle quali la società di telecomunicazioni Huawei Technologies Co.Ltd è quella che ne ha risentito maggiormente.
Entrambi i Paesi sono stati bloccati da tensioni commercial e ciascun governo ha imposto all’altro tariffe su merci per un valore di centinaia di miliardi di dollari.