Michael Hartnett, chief investment strategist di Bank of America, prevede che le banche centrali effettueranno complessivamente 152 tagli dei tassi di interesse nel 2024. Ciò segnerebbe il primo anno dal 2020 in cui i tagli dei tassi supereranno gli aumenti dei tassi.
Secondo il principale analista di Wall Street, i mercati stanno andando all-in con la “infallibile Fed”, tenendo già conto di una riduzione di oltre 150 punti base dei tassi di interesse da parte della banca centrale americana il prossimo anno.
A dicembre, la Federal Reserve ha mantenuto i tassi di interesse stabili al 5,25-5,5%, ma ha segnalato la propria disponibilità a iniziare a ridurre i tassi di interesse nel prossimo anno. Il dot plot aggiornato indica che la preferenza media tra i policymaker della Fed è che i tassi scendano al 4,6% nel 2024, al 3,6% nel 2025 e al 2,9% nel 2026.
Gli investitori si riversano sugli asset rischiosi
Hartnett osserva che la narrativa del mercato si è spostata dagli scenari “in rialzo più a lungo” e “atterraggio duro” ai “tagli della Fed” e “atterraggio morbido”.
L’analista sottolinea che il calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 anni dal 5% al 4% ha innescato un notevole rally nelle operazioni di leva finanziaria e distress.
Dal 31 ottobre, l’ETF iShares Russell 2000 (NYSE:IWM) è cresciuto del 21%, l’SPDR S&P Retail ETF (NYSE:XRT) del 20%, l’SPDR Real Estate Select Sector (NYSE:XLRE) del 24%, l’SPDR Regional Banking ETF (NYSE:KRE) del 36% e l’ARK Innovation ETF di Cathie Wood (NYSE:ARKK) del 52%.
Il sentimento rialzista è evidente nei flussi di investimento in asset rischiosi nelle ultime settimane.
Nelle ultime sette settimane, gli investitori hanno investito 1,6 miliardi di dollari in obbligazioni ad alto rendimento (HY), segnando la serie più lunga da settembre 2020, come rilevato da BofA.
Le azioni globali hanno registrato il maggiore afflusso in otto settimane (74,0 miliardi di dollari) da marzo 2022, con le azioni statunitensi che hanno registrato la nona settimana consecutiva di afflussi (25,9 miliardi di dollari), il periodo più lungo da dicembre 2021.
Quali asset aumenteranno?
Hartnett ha presentato vari scenari su come i principali asset potrebbero reagire ai tagli della Fed e alle prospettive economiche.
Se l’attuale consenso è accurato, una combinazione di tagli della Fed, rendimenti del Tesoro al 4% e un atterraggio morbido dell’economia continuerà a favorire la leva finanziaria e gli asset in sofferenza come vincitori.
Se i tagli della Fed coincidessero con un atterraggio duro e rendimenti al 3%, è probabile che i titoli del Tesoro USA sovraperformassero.
Hartnett ha anche delineato uno scenario in cui non vi è alcun atterraggio e l’economia continua a superare le aspettative, il che andrebbe a vantaggio delle materie prime come principali beneficiari.
Tuttavia, la Bank of America cita una statistica che potrebbe mitigare l’entusiasmo che circonda i tagli dei tassi della Fed.
Negli ultimi 90 anni, ci sono state solo cinque occasioni in cui la Fed ha ridotto i tassi mentre l’IPC core (attualmente al 4,0%) era superiore al tasso di disoccupazione (3,7%). Questi casi furono innescati dalla guerra (ottobre 1942) o dalla recessione (ottobre 1969, agosto 1974, maggio 1980, luglio 1981).
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