Quest’anno l’industria della ristorazione è stata colpita dallo scoppio della crisi COVID-19, che ha causato il crollo dei prezzi delle azioni in tutto il settore. Tuttavia alcuni ristoranti sembrerebbero posizionati meglio di altri per superare la crisi.
Mercoledì, l’analista di Bank of America Gregory Francfort ha alzato il prezzo obiettivo per Dunkin Brands Group Inc (NASDAQ:DNKN) da 60 a 72 dollari, affermando che l’azienda è molto più attrezzata per un mondo in lockdown rispetto alla rivale Starbucks Corporation (NASDAQ:SBUX).
Dunkin se la cava meglio L’aggiornamento finanziario più recente del gruppo ha suggerito che alla data del 23 maggio le vendite same-store nei negozi aperti sono diminuite del 23% nel secondo trimestre, ma che sono migliorate al -15% nella settimana precedente all’aggiornamento.
Francfort ha affermato che grazie alle proprie attività nei drive-thru (punti vendita di consegna in auto), Dunkin è in grado di compensare la debolezza delle vendite in negozio e riesce a proteggere i propri affari meglio di quanto non lo faccia Starbucks.
L’analista di Bank of America stima che Dunkin abbia attività drive-thru nel 55% dei suoi punti di distribuzione, rispetto al 34% di Starbucks.
Una minaccia a lungo termine Sebbene le attività in-store dell’azienda potrebbero recuperare in tempo, Francfort è preoccupato per il fatto che il recente passaggio al consumo interno con K-Cup (macchinetta per il caffè prodotta da Keurig) possa rivelarsi piuttosto fastidioso.
Date le prospettive incerte e i rischi a breve termine, Bank of America assegna rating Neutral sia a Dunkin che a Starbucks.
Il vantaggio dato dalle risorse drive-thru di Dunkin su Starbucks si è riflesso nella sovraperformance del titolo dai minimi di marzo; da allora le azioni Dunkin hanno guadagnato oltre il 66%, più che raddoppiando il guadagno del 31% di Starbucks. Entrambi i titoli sono comunque ancora in calo di oltre il 10% da inizio anno.
Il punto di vista di Benzinga Nel lungo periodo la transizione da un’attività fatta in-store al drive-thru non rappresenta un problema per nessuna delle due società. Gli indicatori finanziari più importanti che gli investitori dovrebbero monitorare sono il passaggio potenzialmente permanente alle K-Cup e un qualsiasi cambiamento nella quota di mercato complessiva.
Foto per gentile concessione di Dunkin.