Giovedì Facebook Inc (NASDAQ:FB) ha intentato presso la Corte Superiore di San Mateo, in California, una causa contro due società per presunta raccolta dati dai suoi utenti in modo non autorizzato.
Cosa è successo La società guidata da Mark Zuckerberg ha dichiarato che le due società hanno raccolto dati sia da Facebook e che da Instagram.
Secondo il colosso social con sede a Menlo Park, l’operazione di estrazione dati ha interessato anche le piattaforme gestite da Twitter Inc (NYSE:TWTR), LinkedIn di Microsoft Corporation (NASDAQ:MSFT), Amazon.com, Inc (NASDAQ:AMZN) e YouTube di Alphabet Inc (NASDAQ:GOOGL) (NASDAQ:GOOG).
Facebook ha affermato che le due società – BrandTotal Ltd, con sede in Israele, e Unimania Inc, società del Delaware – potrebbero essere passate allo ‘scraping’ dei portali web al fine di vendere informazioni di marketing e altri servizi.
Perché è importante Lo ‘scraping’ indica la raccolta di dati tramite sistemi automatici non autorizzati che prendono di mira un sito web o un’app.
Facebook ha affermato che le due società presumibilmente hanno utilizzato estensioni del browser che raccoglievano i dati quando gli utenti accedevano ai siti web di Facebook, ottenendo informazioni quali nome, ID utente, sesso, data di nascita e posizione.
Nel 2016 la società britannica Cambridge Analytica ha raccolto i dati di milioni di utenti di Facebook per influenzare gli elettori negli Stati Uniti e altrove.
Nel marzo di quest’anno l’Australia ha citato in giudizio il colosso tech per un’altra violazione dati dello stesso tipo da parte di Cambridge Analytica, che tra il 2014 e il 2015 ha colpito più di 300.000 suoi cittadini.
Dopo che sono venuti alla luce gli scandali che hanno coinvolto l’azienda britannica, Facebook ha iniziato a perseguire azioni legali contro gli scraper e gli altri enti che violano i suoi termini di servizio, secondo quanto riportato separatamente da TechCrunch.
Movimento dei prezzi Giovedì le azioni Facebook hanno chiuso in aumento di quasi l’1,8%, a 266,63 dollari.