Un’autorità di regolamentazione australiana ha deciso di citare in giudizio Meta Platforms Inc (NASDAQ:FB), sostenendo che la società madre di Facebook si sia impegnata in pubblicità false o fuorvianti sulle criptovalute.
Cosa è successo
Venerdì l’Australian Competition & Consumer Commission (ACCC) ha asserito che Meta avrebbe pubblicato annunci pubblicitari con importanti personaggi pubblici australiani; questi avrebbero promosso investimenti e meccanismi in criptovaluta poi rivelatisi delle “truffe”.
“Si presume che Meta fosse a conoscenza del fatto che gli annunci truffa sulle criptovalute sostenuti dalle celebrità venivano visualizzati su Facebook; tuttavia non ha adottato misure sufficienti per affrontare il problema”, ha dichiarato l’ACCC in una nota.
Perché è importante
L’ACCC ha dichiarato che gli annunci venivano ininterrottamente mostrati su Facebook anche quando i personaggi pubblici avevano affermato che i loro nomi e le immagini venivano utilizzati senza il loro consenso.
Andrew Forrest, l’uomo più ricco d’Australia, a febbraio ha presentato una denuncia penale contro Meta, sostenendo che le sue piattaforme venivano utilizzate per truffare gli australiani.
I crypto truffatori hanno guadagnato quasi 8 miliardi di dollari dagli investitori globali attraverso rug pull e altre truffe. Giovedì Benzinga ha riferito di una truffa basata su regali in criptovaluta gestita da persone che impersonano il CEO di Tesla Inc (NASDAQ:TSLA) Elon Musk; i truffatori chiedevano alle loro vittime di inviare monete come Bitcoin (CRYPTO:BTC) e Dogecoin (CRYPTO:DOGE).
Movimento dei prezzi
Le azioni Facebook hanno chiuso la sessione regolare di giovedì in rialzo del 2,1% a 207,84 dollari ma in after-market hanno ceduto lo 0,5%.
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