Ogni settimana Benzinga conduce un sondaggio per scoprire cosa entusiasma o interessa maggiormente i trader, o le loro riflessioni quando gestiscono e costruiscono i loro portafogli personali.
Abbiamo intervistato un gruppo di oltre 500 investitori per stabilire quale titolo fra Micron (NASDAQ:MU) e Intel (NASDAQ:INTC) crescerà maggiormente entro il 2025.
Micron contro Intel
Nel breve termine Micron, azienda con sede in Idaho che produce memorie per computer e strumenti di archiviazione dati informatici, continua ad attirare l’attenzione degli investitori, data la significativa crescita degli utili.
Per il quarto trimestre, l’utile per azione di Micron rispetto all’anno scorso è aumentato del 92,86% a 1,08 dollari, superando le stime di consenso ferme a 0,99 dollari per azione; i ricavi del quarto trimestre, a quota 6,05 miliardi di dollari, sono cresciuti del 24,35% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, battendo anche in questo caso le stime degli analisti che si attestavano a quota 5,89 miliardi di dollari.
Per gli investitori, da agosto le azioni di Micron sono in rialzo di circa il 72%, essendo passate da 42,66 a 73,34 dollari per azione.
Un partecipante allo studio di Benzinga ha sostenuto Micron, poiché ha avuto l’impressione che “lo sviluppo di nuove tecnologie di archiviazione dati per il 21° secolo sarà fondamentale per Micron e credo che presto l’azienda aprirà la strada in questo settore”.
Micron pubblicherà nuovamente gli utili il 16 dicembre.
Recentemente, Intel ha sofferto sia la perdita che la mancanza di opportunità per il fatturato; la decisione di Apple (NASDAQ:AAPL) di produrre il proprio chip M1 per il MacBook e la scelta di AMD (NASDAQ:AMD) da parte di Sony (NYSE:SNE) per la CPU e la scheda grafica della nuova console per videogiochi PlayStation 5, si sono rivelate decisioni sfortunate per Intel.
Per il momento, diversi intervistati del nostro studio hanno affermato che sarà Intel a crescere maggiormente nei prossimi cinque anni, grazie allo storico riconoscimento del nome nel settore dei microprocessori.
Un intervistato ci ha detto di essere fiducioso su Intel, dato che “il recente arretramento del titolo offre un rialzo maggiore, soprattutto se l’azienda si concentrerà sulle infrastrutture intelligenti critiche e se continuerà a spingere verso il software e l’edge computing”.
Per dare una cornice storica, Intel si è quotata in Borsa nel 1971, più di due decenni prima che la bolla delle dot-com iniziasse a gonfiarsi; ecco quanto varrebbe oggi un investimento di 1.000 dollari in Intel al picco della bolla delle dot-com.
Nel complesso, il 51% dei trader e degli investitori ci ha detto che saranno le azioni di Micron a crescere maggiormente entro il 2025, mentre il 49% ha affermato che sarà Intel a crescere di più nei prossimi cinque anni.
Benzinga pubblica notizie finanziarie utilizzabili e cura set di dati finanziari di alta qualità dal 2009; scopri di più oggi sulla ricezione dei dati azionari e di mercato tramite le interfacce di programmazione delle applicazioni (API).
Questo studio è stato condotto da Benzinga nel dicembre 2020 e include le risposte provenienti da una popolazione diversificata di adulti di età pari o superiore a 18 anni.
L’adesione al sondaggio è stata completamente volontaria, senza incentivi offerti ai potenziali intervistati. Lo studio riflette i risultati raccolti fra oltre 500 adulti.
Crediti foto: Mike Deal, Flickr