Alcuni giorni dopo che il portavoce di Vladimir Putin aveva messo in guardia l’Unione Europea da possibili “gravi conseguenze” per aver limitato il transito di alcune merci verso l’exclave russa di Kaliningrad sulla scia delle sanzioni, l’organo esecutivo dell’UE ha fatto un’inversione a U permettendo alla Russia di fornire merci per ferrovia.
Cosa è successo
A giugno la Lituania, stato membro dell’UE, aveva applicato le sanzioni decise dall’UE per limitare il transito di alcune merci russe come carbone, ferro e acciaio verso l’exclave russa di Kaliningrad.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aveva condannato la mossa dell’UE definendola “più che grave” e una “violazione di tutto”; anche l’alleato di Putin Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di sicurezza russo, aveva avvertito l’UE di “gravi conseguenze”.
Mercoledì la Commissione europea ha emesso nuovi orientamenti legali, in cui ha specificato che il transito di merci sanzionate su strada con operatori russi non è consentito dalle misure, tuttavia “non esiste un simile divieto per il trasporto ferroviario, fatto salvo l’obbligo degli Stati membri di effettuare controlli efficaci”.
Gli orientamenti aggiungono inoltre che gli Stati membri dell’UE terranno conto del fatto che i volumi di transito siano in linea con le medie degli ultimi tre anni, “riflettendo in particolare la domanda reale di beni essenziali nella destinazione e che non vi siano flussi o schemi commerciali insoliti che potrebbero dare origine all’elusione”.
“Il transito di beni e tecnologie militari e a duplice uso sanzionati è completamente vietato in ogni caso, indipendentemente dal metodo di trasporto”, ha aggiunto la Commissione europea.
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