Nikola Corp. (NASDAQ:NKLA) ha confutato i rilievi contenuti in un report creato da un’agenzia di short selling che metteva in dubbio l’integrità della casa produttrice di camion elettrici. Dopo un sell-off di tre giorni consecutivi prima dell’apertura del mercato azionario di lunedì, le azioni Nikola hanno iniziato a compiere un rimbalzo.
L’elemento che aveva stimolato il calo delle azioni era stato un rapporto di 67 pagine di Hindenburg Research, agenzia che guadagna scommettendo che il prezzo delle azioni delle società che analizza scenderà. I venditori allo scoperto prendono in prestito azioni, le vendono quando il prezzo scende, quindi le riacquistano per restituirle ai proprietari; se il prezzo del titolo in questione aumenta o rimane lo stesso, uno short seller deve coprire i suoi prestiti ad un sovrapprezzo.
“Nikola ritiene che il rapporto di Hindenburg… sia stato progettato per fornire un’impressione sbagliata agli investitori e per manipolare negativamente il mercato al fine di avvantaggiare finanziariamente i venditori allo scoperto, inclusa la stessa Hindenburg”, afferma la società in una dichiarazione.
Nel caso di Nikola, Hindenburg ha raggiunto il suo scopo, sebbene non abbia mai rivelato l’entità della sua posizione corta. Martedì scorso le azioni di Nikola erano aumentate di circa il 40% dopo l’annuncio di un accordo di produzione e fornitura con General Motors Co. (NYSE:GM).
Lunedì pomeriggio le azioni Nikola hanno avuto un rimbalzo del 12%, recuperando parte delle perdite degli ultimi giorni.
GM costruirà il pick-up elettrico Nikola Badger sulla stessa piattaforma del proprio ingresso a batteria, oltre a fornire la sua batteria Ultium e la tecnologia delle celle a combustibile Hydrotec per i trattori di classe 7 e 8 di Nikola; quest’ultima inizialmente cercava un partner soltanto per la produzione del Badger, ma l’accordo di fornitura con GM per le batterie e per le celle a combustibile ha dato vita ad un accordo più grande.
L’entusiasmo iniziale svanisce
L’entusiasmo iniziale per l’accordo con GM, attraverso il quale quest’ultima otterrebbe una quota dell’11% in Nikola (per un valore di 2 miliardi di dollari), è svanito quando i critici hanno sottolineato come Nikola stia abbandonando la produzione delle sue batterie e celle a combustibile fatte in casa superpubblicizzate.
Il rapporto di Hindenburg accusa GM di non aver fatto i compiti a casa, ma senza fornire prove; vi si afferma che Nikola sarebbe stata costruita sulla base di bugie e di false dichiarazioni.
Trevor Milton, fondatore e presidente esecutivo di Nikola, giovedì scorso si è scagliato contro l’agenzia sui social, definendo il rapporto “una montatura”; ha promesso una risposta completa e a bassa emotività entro poche ore.
Tuttavia, dopo una giornata in cui è stata simbolicamente fatta soltanto una rapida dichiarazione da parte della società, Milton ha affermato che Nikola ha assunto lo studio legale Kirkland and Ellis che ha svolto un ampio lavoro legale per GM. Nikola ha anche affermato che si sta mettendo in contatto con la SEC.
Sebbene gli sia stato detto di farla finita, durante il fine settimana Milton ha continuato a interagire con i critici su Twitter; lunedì ha twittato: “la nostra risposta è pronta e siamo concentrati sul portare a termine l’incarico”.
La lunga dichiarazione di Nikola ha accennato a un’indagine della SEC, forse innescata dal contatto con la stessa azienda. “Nikola intende cooperare pienamente con la SEC nell’ambito dell’inchiesta su tali questioni”, afferma il comunicato.
Nikola ripete il ritornello: accuse “false e fuorvianti”
Ciascuna delle 15 accuse discusse da Nikola si conclude con il refrain: “Queste accuse da parte dello short seller sono false e fuorvianti e progettate per manipolare il mercato al fine di trarre profitto da un calo programmato del prezzo delle azioni Nikola.”
Nikola ha affermato che da quando ha iniziato a raccogliere capitali ha subito controlli a ripetizione. La due diligence è iniziata con Robert Bosch nel 2017, seguita dai gruppi sudcoreani Hanwha Group e ValueAct Capital nel 2018, CNH Industrial NV nel 2019 e VectolQ Acquisition Corp. e General Motors nel 2020.
VectoIQ è una società di acquisizione per scopi speciali (SPAC) guidata dall’ex vicepresidente di GM Steve Girsky, che a giugno ha permesso a Nikola di quotarsi in Borsa tramite fusione inversa.
In difesa di Nikola
“Guardando al di là della punta del nostro naso, continuiamo a credere che ora Nikola sia uno ‘story stock’ e che, in vista del futuro da qui al 2023, sia tutta una questione di realizzazione dei piani”, ha dichiarato Dan Ives, analista di Wedbush Securities.
Questo è l’anno in cui Nikola prevede di produrre i camion di Classe 8 alimentati a celle a combustibile di idrogeno dallo stabilimento di Coolidge, in Arizona. Nikola offrirà un pacchetto per noleggiare i camion per sette anni, con 1 milione di miglia di carburante a idrogeno e manutenzione incluse.
Anche Bosch ha preso le difese di Nikola, nonostante sia stata sostituita da GM come fornitore di celle a combustibile per Nikola in Nord America (Bosch mantiene l’attività dell’azienda in Europa): ha sparato a zero contro l’affermazione fatta nel rapporto Hindenburg secondo la quale i cinque camion Nikola Tre, in fase di pre-produzione in Europa, non esisterebbero.
“Nikola e Bosch sono allineati sulla road map del prodotto per il camion Tre”, ha detto Bosch. “Hindenburg fraintende incoscientemente oppure rappresenta in modo intenzionalmente errato il processo di pre-produzione del veicolo per adattarlo alla sua narrativa”.
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