Il gigante dell’intelligenza artificiale OpenAI e il colosso tecnologico Microsoft Corporation (NASDAQ:MSFT) sono stati oggetto di una nuova causa. La causa, presentata dall’autore e redattore dell’Hollywood Reporter Julian Sancton, sostiene che le due aziende hanno utilizzato illegalmente le opere di autori di saggistica per addestrare i loro sistemi di intelligenza artificiale.
Cosa è successo
OpenAI e Microsoft sono stati accusati di aver duplicato decine di migliaia di libri di saggistica senza ottenere le necessarie autorizzazioni. I contenuti sarebbero stati utilizzati per insegnare a modelli linguistici di grandi dimensioni come rispondere a richieste di testo da parte di esseri umani, secondo quanto riportato da Reuters.
La causa di Sancton è la prima a coinvolgere Microsoft, un importante investitore di OpenAI che ha integrato i sistemi di OpenAI nei propri prodotti. Sancton chiede un risarcimento danni di importo imprecisato e un’ordinanza del tribunale per fermare la presunta violazione.
L’avvocato di Sancton, Justin Nelson, ha criticato le società per essersi rifiutate di risarcire gli autori di saggistica pur traendo profitto dalla loro piattaforma di IA.
Ha inoltre accusato la fondazione di OpenAI di essere costruita principalmente sull’uso non autorizzato di materiali protetti da copyright.
Secondo la causa, OpenAI ha utilizzato libri di saggistica, tra cui “Madhouse at the End of the Earth: The Belgica’s Journey into the Dark Antarctic Night”, per addestrare i suoi modelli linguistici GPT.
OpenAI e Microsoft hanno già affrontato accuse simili, anche da parte degli autori John Grisham, George R.R. Martin e Jonathan Franzen, ma hanno negato queste affermazioni.
Perché è importante
Non è la prima volta che OpenAI viene accusata di violazione del copyright.
All’inizio di quest’anno, l’attrice comica Sarah Silverman e altri autori hanno affermato che OpenAI ha utilizzato le loro opere senza autorizzazione per addestrare il suo modello di intelligenza artificiale ChatGPT.
Allo stesso modo, nell’ottobre di quest’anno, la startup Anthropic è stata citata in giudizio da Universal Music Group, Concord e ABKCO per aver presumibilmente utilizzato le loro canzoni senza autorizzazione per generare copie quasi identiche dei testi attraverso il loro modello di intelligenza artificiale, Calude.
Foto di cortesia: Ascannio su Shutterstock.com
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