Warren Buffett non è uno che si lascia andare a facili entusiasmi, ma quando si tratta del futuro dell’America, ha lanciato un messaggio che ti farà drizzare le orecchie: le cose si stanno mettendo bene, molto bene. In un articolo del 2018 per Time Magazine, l’Oracolo di Omaha mostra chiaramente perché l’ottimismo nei confronti della prossima generazione non è solo un desiderio, è matematica.
“Ho delle buone notizie”, esordisce Buffett. “Innanzitutto, la maggior parte dei bambini americani vivrà molto meglio di quanto abbiano fatto i loro genitori. In secondo luogo, i grandi guadagni nel tenore di vita degli americani continueranno per molte generazioni a venire”.
Questo è il classico Buffett: audace, diretto e profondamente radicato nei fatti. Ha riconosciuto che gli americani sono sempre più scettici sul futuro dei loro figli, dando la colpa alla lenta crescita del PIL e all’aumento delle disuguaglianze. Ma la risposta di Buffett? Prospettiva e un po’ di aritmetica.
Buffett ha fatto il punto della situazione:
Crescita della popolazione: La popolazione degli Stati Uniti cresce di circa lo 0,8% all’anno, grazie a un mix di nascite, decessi e immigrazione.
Crescita del PIL: Anche se il PIL cresce solo del 2% all’anno, ciò si traduce in una crescita dell’1,2% del PIL pro capite.
Sebbene questo numero possa sembrare insignificante, Buffett ha ribaltato il copione. “In 25 anni – una sola generazione – l’1,2% di crescita annua porta i nostri attuali 59.000 dollari di PIL pro capite a 79.000 dollari”, ha scritto. “Questo aumento di 20.000 dollari garantisce una vita di gran lunga migliore ai nostri figli”.
Allora, come sta andando finora? Le proiezioni di Buffett per il 2018 prevedevano un PIL pro capite di circa 64.000 dollari entro il 2024. Attualmente, gli Stati Uniti sono in procinto di raggiungere – e addirittura superare – quell’obiettivo, con un PIL pro capite che dovrebbe raggiungere i 66.451 dollari entro la fine dell’anno. Questa traiettoria ascendente suggerisce che i calcoli di Buffett non solo erano validi, ma forse anche prudenti.
Il potere dell’innovazione
Perché Buffett è così fiducioso? Due parole: innovazione e produttività. Ha sottolineato i progressi che ha visto dalla sua nascita nel 1930:
“Oggi i miei vicini di casa della classe media superiore godono di opzioni di viaggio, intrattenimento, medicina e istruzione che semplicemente non erano disponibili per Rockefeller e la sua famiglia”, ha scritto Buffett. Anche l’uomo più ricco del mondo di allora non poteva comprare le comodità quotidiane che oggi diamo per scontate.
Come siamo arrivati a questo punto? L’innovazione, la produttività e le macchine che hanno sostituito i lavori ad alta intensità hanno permesso ai lavoratori di creare industrie completamente nuove. I trattori e le sgranatrici di cotone hanno trasformato una nazione di contadini in una nazione di sognatori e di persone che fanno.
“Questo gioco di miracoli economici è agli inizi”, ha insistito.
Il problema: la disuguaglianza
Ma Buffett non ha indorato tutto. Ha sottolineato una grande sfida: la disuguaglianza. La produttività ha creato una ricchezza inimmaginabile, ma non l’ha distribuita equamente.
“Tra il 1982 e oggi, la ricchezza dei 400 di Forbes è aumentata di 29 volte”, ha osservato Buffett. Nel frattempo, molti americani che lavoravano duramente sono rimasti bloccati. “Lo tsunami di ricchezza non è sceso verso il basso. È salito verso l’alto”.
Per Buffett, la sfida da affrontare non è solo quella di creare più ricchezza, ma anche quella di assicurarsi che questa vada a beneficio di tutti. “Una famiglia ricca si prende cura di tutti i suoi figli, non solo di quelli con talenti apprezzati dal mercato”, ha scritto.
Nonostante gli ostacoli, Buffett non vuole scommettere contro l’America. “Non ho dubbi sul fatto che l’America possa offrire ricchezza a molti e una vita dignitosa a tutti. Non dobbiamo accontentarci di meno”.
Nel classico stile di Buffett, ha bilanciato l’ottimismo con il realismo, delineando un futuro in cui la crescita non è solo possibile, ma inevitabile. E anche se il percorso potrebbe essere irregolare, una cosa è chiara: la maggior parte dei bambini americani vivrà molto meglio dei loro genitori.
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