Se sei tra coloro che si chiedono perché la Coca-Cola messicana superi sempre la sua controparte americana, non sei solo. Stai tranquillo, non è solo frutto della tua immaginazione: tutto si riduce alla miscela di dolcificanti.
Ecco come è iniziato tutto…
Nel maggio del 1886, il Dr. John S. Pemberton, un farmacista di Atlanta, in Georgia, formulò lo sciroppo per la Coca-Cola e lo trasportò personalmente alla Jacobs’ Pharmacy, nelle vicinanze. Presso la farmacia, questo intruglio ormai iconico fu assaggiato, giudicato “eccellente” e introdotto come bevanda da fontana, disponibile a soli 5 centesimi al bicchiere. Che inizio, vero?
Quindi, cosa c’è esattamente dentro?
Come si legge sul sito ufficiale di Coca-Cola, il colosso delle bevande fredde afferma: “Gli ingredienti di base e il processo di produzione della Coca-Cola sono gli stessi in tutti i paesi, anche se le persone percepiscono il gusto in modi molto diversi”. In poche parole, negli Stati Uniti i componenti della bevanda includono acqua gassata, sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, color caramello, acido fosforico, aromi naturali e caffeina.
L’azienda ha inoltre precisato che “che tu la beva da una lattina o da una bottiglia, la Coca-Cola è sempre la stessa. È sempre la stessa ricetta, gli stessi ingredienti e lo stesso processo di produzione”.
Coca-Cola riconosce inoltre che, a seconda del paese o della regione del mondo, utilizza “lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio o lo zucchero di canna”. Secondo un report del 2015 dello Smithsonian, la Coca-Cola messicana contiene zucchero di canna. Negli Stati Uniti, invece, le bevande Coca-Cola contengono sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, che naturalmente ha un sapore diverso dalla sua controparte.
Sebbene gli esperti abbiano già suggerito che la storia della Coca-Cola messicana vada oltre la semplice preferenza per lo zucchero, l’approfondimento di questo argomento è destinato a un’altra occasione.
Oltre 200 Paesi e 200 marchi
Coca-Cola è una società quotata in borsa dal 1919. Il gigante delle bevande ha iniziato a costruire una rete globale negli anni ’20, con un’espansione cruciale durante la Seconda Guerra Mondiale. Attualmente, sotto la guida di James Quincey, Coca-Cola opera in più di 200 paesi e vanta un portafoglio di oltre 200 marchi, tra cui Sprite, Fanta, Dasani, Topo Chico, Costa, Powerade e altri ancora.
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Immagine tramite pixabay