Venerdì i prezzi del petrolio sono in rialzo, trainati dalla forte domanda in Asia dopo che la materia prima aveva perso terreno nelle ultime sessioni; giovedì un rialzo dei tassi maggiore del previsto da parte della Banca centrale europea, insieme a un allentamento dell’offerta e a un deficit di domanda, avevano spinto il petrolio in calo del 3%.
Cosa è successo in precedenza
Nelle ultime sessioni i prezzi del petrolio sono crollati, con la domanda statunitense di benzina in calo dell’8% dall’inizio dell’anno nel bel mezzo dell’alta stagione di guida, ha riferito Reuters.
Allo stesso tempo, le scorte di benzina statunitensi hanno superato di gran lunga le previsioni degli analisti, essendo aumentate di 3,5 milioni di barili la scorsa settimana, come indicano i dati del governo USA.
Giovedì un aumento dei tassi di interesse di 50 punti base da parte della BCE, la ripresa del flusso di gas dalla Russia e la ripresa della produzione in diversi giacimenti petroliferi libici hanno trascinato i future sul Brent al ribasso di quasi il 3%; lo stesso giorno i futures sul WTI hanno perso il 3,7%.
Movimento dei prezzi
Venerdì il greggio Brent sta recuperando quasi l’1% a 104,97 dollari al barile; anche i futures sul greggio WTI sono in aumento di circa l’1% a 97,34 dollari al barile.
Il punto di vista dell’esperto
Attraverso una nota, gli analisti di ANZ Research hanno dichiarato che a 8,52 milioni di barili al giorno, la domanda di benzina negli Stati Uniti è al livello stagionale più basso dal 2008, con i prezzi elevati del carburante che stanno mettendo a dura prova i consumatori americani, ha riferito Reuters.
Foto di pan demin su Shutterstock
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