Dopo il calo della scorsa settimana, lunedì il petrolio è in rialzo in seguito alla storica visita del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden in Arabia Saudita, che però non ha portato ad alcun impegno in merito a un aumento della produzione da parte del Paese produttore di petrolio; anche la debolezza del dollaro ha contribuito a far salire il prezzo del greggio.
Nonostante l’inviato americano per l’energia Amos Hochstein fosse fiducioso sul fatto che i produttori del Golfo Persico avrebbero aumentato la produzione dopo la visita di Biden in Arabia Saudita, i ministri locali hanno affermato che le decisioni politiche saranno basate sulla logica del mercato e discusse all’interno della coalizione OPEC+, che include la Russia, ha riferito Bloomberg.
Il punto di vista di Benzinga
In un momento in cui l’inflazione negli Stati Uniti supera il 9%, un calo dei prezzi del petrolio sarebbe vantaggioso per l’amministrazione Biden, dato che un aumento della produzione avrebbe ulteriormente rafforzato gli sforzi degli Stati Uniti per domare l’inflazione.
Movimento dei prezzi
I prezzi del petrolio erano scesi a partire dalla metà di giugno per i timori di un’imminente recessione, che avevano intaccato i guadagni realizzati dall’inizio della guerra Russia-Ucraina; tuttavia, la debolezza del dollaro e i dubbi sulla produzione del greggio hanno fatto risalire i prezzi. I futures di agosto sul WTI sono in rialzo di quasi il 2,5% a oltre 100 dollari al barile e quelli sul Brent sono in aumento del 2,1% a 103,32 dollari.
Aspetti chiave
L’OPEC+, ovvero l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (OPEC) e i suoi alleati, inclusa la Russia, si riunirà il 3 agosto mentre il patto biennale sulle forniture sta volgendo al termine.
Vuoi fare trading come un professionista? Prova GRATIS la Newsletter Premium 4 in 1 di Benzinga Italia con azioni, breakout, criptovalute e opzioni.