Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha espresso alcune parole relativamente rassicuranti per i mercati. Questo dopo che mercoledì la Fed ha alzato il tasso target sui fondi federali dello 0,5%, portandolo a un nuovo intervallo compreso tra lo 0,75% e l’1%; si è trattato del primo aumento dei tassi di almeno mezzo punto percentuale in più di 20 anni.
Cosa è successo
Nel corso di una conferenza stampa successiva all’annuncio, il presidente ha affermato che un futuro rialzo dei tassi di 75 punti base in una riunione della Fed al momento non viene preso in considerazione “attivamente”; tuttavia, nell’ambito del costante sforzo per ridurre l’inflazione, resta la possibilità di ulteriori rialzi dei tassi di 50 punti base nelle prossime due riunioni, secondo Benzinga Pro.
“L’inflazione è troppo alta e comprendiamo le difficoltà che sta causando”, ha osservato Powell. “Ci stiamo muovendo rapidamente per riportarla giù”.
Ha anche sottolineato che l’inflazione viene avvertita in modo più diretto dalle persone a basso reddito e ha detto che la Fed è “fortemente impegnata a ripristinare la stabilità dei prezzi”.
Powell ha riconosciuto che le interruzioni dell’offerta nell’economia sono state maggiori e durature di quanto previsto dalla Fed; allo stesso tempo l’economia americana “è molto forte e ben posizionata per gestire una politica monetaria più rigida”. Alcuni economisti hanno espresso preoccupazione per la posizione hawkish della Fed, alla luce del calo del PIL dell’1,4% nel primo trimestre.
I commenti più rassicuranti di Powell potrebbero essere dovuti al fatto che egli prevede un atterraggio “morbido o simil-morbido” per l’economia USA; questo nonostante i previsti rialzi sequenziali dei tassi quest’anno.
Foto per gentile concessione di: su Flickr
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