La compagnia petrolifera russa Roszarubezhneft sta cercando di ottenere dalla società statale venezuelana PDVSA il permesso di controllare le esportazioni delle loro joint venture, analogamente all’accordo che PDVSA ha stretto con il produttore petrolifero statunitense Chevron Corp (NYSE:CVX) lo scorso anno.
Questa proposta si scontra con ostacoli rilevanti, in quanto richiederebbe la modifica della legge venezuelana che regola le esportazioni di petrolio.
L’intento è quello di riattivare il flusso di cassa delle cinque società che le sanzioni statunitensi hanno colpito negativamente.
Le cinque joint venture di Roszarubezhneft si affidano attualmente a intermediari designati da PDVSA, che prendono una parte sostanziale dei ricavi per i loro servizi.
Le joint venture devono circa 3,2 miliardi di dollari dalle vendite gestite da PDVSA, secondo quanto riportato da Reuters. PDVSA deve anche a Roszarubezhneft circa 1,4 miliardi di dollari per prestiti precedentemente concessi, che PDVSA sta contestando.
Se la richiesta di Roszarubezhneft venisse approvata, potrebbe fornire alla Russia un flusso di cassa aggiuntivo, soprattutto perché le sanzioni occidentali legate alla guerra in Ucraina hanno colpito pesantemente le sue entrate petrolifere.
Inoltre, potrebbe aiutare la PDVSA a raggiungere l’obiettivo di aumentare la produzione di petrolio venezuelano del 40% quest’anno.
L’anno scorso, una proposta simile di Roszarubezhneft a PDVSA è stata ignorata.
L’attuale richiesta potrebbe non essere accolta se i proventi delle esportazioni saranno utilizzati esclusivamente per il rimborso del debito, dato che la PDVSA e il ministero del petrolio si concentrano anche sulla generazione di flussi di cassa.
Roszarubezhneft ha rilevato le quote delle joint venture da Rosneft nel 2020, a seguito delle sanzioni statunitensi su due bracci commerciali di Rosneft per il presunto coinvolgimento nella vendita di greggio venezuelano, che Rosneft ha negato.
Movimento dei prezzi
Le azioni CVX hanno chiuso martedì a 153,53 dollari.