In un’intervista rilasciata domenica al portale Axios, Brian Chesky, amministratore delegato di Airbnb, ha dipinto un quadro a tinte fosche sul settore dei viaggi globali.
Il settore viaggi non tornerà più ai livelli normali
Dicendo la sua sul settore dei viaggi com’era prima della pandemia, Chesky ha affermato: “Dico ufficialmente che il settore viaggi non tornerà mai più come prima della crisi del Covid; semplicemente non succederà”. E ha aggiunto “a volte ci sono mesi in cui avvengono interi decenni di trasformazione”.
No agli aerei ma sì alle auto
Chesky ha poi parlato delle tendenze in atto su Airbnb, rivelando che “le persone non saliranno sugli aerei, non attraverseranno i confini, non viaggeranno in maniera significativa verso le città, non viaggeranno per affari”. Il CEO di Airbnb ha invece spiegato che le persone opteranno per “salire in auto” e viaggiare verso località poste a 200 miglia di distanza o meno. Chesky inoltre ritiene che i parchi nazionali potrebbero guadagnare in popolarità, in quanto “la maggior parte delle persone non c’è mai stata”.
Il settore dei viaggi d’affari sarà colpito
Chesky ritiene che per un po’ di tempo i viaggi per affari e convegni non vedranno una ripresa, poiché ora le persone possono condurre gli affari online. Guardando per esempio alla piattaforma di Zoom Video Communications Inc (NASDAQ:ZM), sulla quale Chesky ha rilasciato l’intervista, ha affermato: “[Le persone] non hanno bisogno di salire su un aereo per avere una riunione. Voglio dire, ti ho incontrato in un ufficio, ma ora siamo su Zoom”.
Airbnb sulla via del recupero, ma non i viaggi internazionali
L’amministratore delegato di Airbnb ha affermato che all’interno dei Paesi in cui opera, l’azienda è tornata ai livelli precedenti, ma lo stesso non si può certo dire per il settore dei viaggi internazionali; ad ogni modo questa voce ha impattato pesantemente sul bilancio aziendale. Chesky rimane comunque fiducioso che “un giorno le persone torneranno sugli aerei”. Tuttavia, la natura dei viaggi potrebbe osservare dei cambiamenti enormi.
A maggio, Airbnb ha licenziato il 25% della sua forza lavoro e ha raccolto 2 miliardi di dollari sul mercato azionario e su quello obbligazionario per sostenere il proprio bilancio. I licenziamenti di maggio sono giunti solo due settimane dopo aver lasciato a casa 500 lavoratori a contratto, molti dei quali appartenenti a minoranze. La società viene per questo accusata di discriminazione sistematica, poiché è presumibile che la maggior parte dei lavoratori a contratto assunti dalla compagnia siano prevalentemente persone di colore, mentre la maggior parte dei dipendenti a tempo pieno sarebbe prevalentemente bianca.
Airbnb ora sta vivendo un rimbalzo delle proprie attività grazie alla ripresa della domanda, precedentemente repressa. Chesky ha riferito a Bloomberg che non esclude di quotare l’azienda in Borsa nel 2020, ma non lo conferma nemmeno.