Dall’inizio dell’anno le azioni di Spotify Technology SA (NYSE:SPOT) sono aumentate di circa il 75%, rendendo meno attrattiva la valutazione del titolo.
Cosa dicono gli analisti su Spotify L’analista di UBS, Eric Sheridan, ha eseguito un doppio declassamento delle azioni della piattaforma di streaming musicale da Buy a Sell, ma ha aumentato il prezzo obiettivo da 189 a 204 dollari. L’obiettivo di prezzo rivisto al rialzo riflette aspetti positivi sia nel breve che nel lungo termine.
La tesi su Spotify Le azioni di Spotify ora stanno scontando totalmente qualsiasi opzionalità al rialzo rispetto al modello elaborato da UPS per i prossimi anni, tra cui la crescita degli abbonati e del coinvolgimento, il cambiamento di abitudine nel modo in cui l’utente viene coinvolto e il possibile miglioramento economico dei vari segmenti, ha affermato Sheridan in una nota.
Secondo l’analista è probabile che i podcast amplino la base utenti dell’azienda, le tendenze di coinvolgimento e l’utilità a lungo termine, ma è improbabile che modificheranno drasticamente il costo dei contenuti.
Sebbene Sheridan non veda alcun rischio materiale per le stime operative che verranno pubblicate nei prossimi trimestri, non prevede un rialzo pronunciato in grado di espandere il multiplo di valutazione dai livelli attuali.
I download di app sono diminuiti sia su base annuale che trimestrale in tutte le aree geografiche, ha affermato Sheridan, citando l’analisi di UBS Evidence Lab. Anche il consumo è rallentato in tutte le aree geografiche, tranne che in Australasia.
UBS ha alzato le stime sul numero netto di nuovi abbonati nel secondo trimestre da 6,6 milioni a 6,9 milioni, mantenendo invariata la stima degli utenti attivi mensili a 12,3 milioni.
Movimento dei prezzi Le azioni di Spotify sono leggermente scivolate a 259,71 dollari.