Gli utili e i ricavi del quarto trimestre di Starbucks Corporation (NASDAQ:SBUX) hanno subito un duro colpo a causa della pandemia, ma i numeri della società hanno comunque superato le stime di consenso; negli Stati Uniti e in Cina, Starbucks ha registrato una ripresa più rapida del previsto, sostenuta dalla crescita dello scontrino medio.
Cosa è successo: nel quarto trimestre le vendite globali same-store sono diminuite su base annua del 9% (rispetto a una flessione prevista dell’11,7%), a causa di un calo su base annua del 23% delle transazioni, parzialmente compensato da un aumento del 17% dello scontrino medio.
Le vendite same-store nei due mercati principali, America e la Cina, sono diminuite rispettivamente del 9% e del 3%, parzialmente compensate da un aumento dello scontrino medio, rispettivamente, del 21% e del 5%.
L’aumento dello scontrino medio durante il trimestre è da attribuire agli ordini di grandi dimensioni in quanto i clienti tendevano a fare rifornimento di cibo e bevande per ridurre gli spostamenti, come riporta il Wall Street Journal; i consumatori stanno spendendo maggiormente per le consegne di bevande fredde e alternative a base vegetale più costose.
Starbucks ha dichiarato di aver perso 1,2 miliardi di dollari in vendite nel quarto trimestre a causa dell’impatto del COVID-19, per via della modifica alle operazioni, l’orario e il traffico clienti ridotti e per la chiusure temporanee dei negozi.
Su base annua, il margine operativo rettificato si è contratto di 400 punti base al 13,2%.
“A livello globale, prevediamo che nell’anno fiscale 2021 il margine operativo migliorerà in modo significativo rispetto all’anno precedente, sostenuto principalmente da tre fattori favorevoli”, ha affermato il direttore finanziario Patrick J. Grismer durante la teleconferenza dell’azienda.
I tre fattori favorevoli sono la leva sulle vendite, l’assenza di spese relative al COVID-19 e l’efficienza della catena di fornitura.
L’adesione attiva al programma fedeltà statunitense è cresciuta del 10% a 19,3 milioni di unità, costituendo il 47% delle transazioni, riferisce CNBC.
Punti salienti della conference call: le materie prime avranno un impatto minimo sui costi di prodotto e di distribuzione, ha affermato Grismer.
Nel complesso, per l’anno fiscale 2021 il prezzo per il fabbisogno di caffè è sostanzialmente bloccato.
Sempre per l’anno fiscale 2021, Starbucks prevede maggiori spese per interessi comprese tra 470 e 480 milioni di dollari, a causa dei 4,75 miliardi di dollari in titoli di debito emessi negli ultimi otto mesi.
“Gli impatti del COVID-19 hanno portato la compagnia a superare il limite massimo di leva finanziaria; riteniamo che questi impatti siano temporanei e prevediamo che nell’ultima parte dell’anno fiscale 2021 la nostra leva torni a livelli prossimi a quelli obiettivo, man mano che il nostro flusso di cassa operativo continua a migliorare e che estinguiamo le prossime scadenze debitorie”, ha detto Grismer.
Per l’anno fiscale 2021 la società prevede inoltre 1.100 nuove aperture nette globali di negozi, di cui circa 600 solo in Cina.
Negli ultimi 12 mesi il mix di vendita degli ordini da mobile è più che raddoppiato, raggiungendo il 26% nel quarto trimestre, con il 13% proveniente dal segmento consegne.
La società, infine, stima che le aliquote fiscali GAAP effettive per l’anno fiscale 2021 saranno comprese nell’intervallo medio del 20%.
Movimento dei prezzi: giovedì le azioni SBUX hanno chiuso in aumento dell’1,3%, a 88,30 dollari.