Bruxelles sta rivedendo il suo controllo sulle principali aziende tecnologiche come Apple Inc. (NASDAQ:AAPL), Meta Platforms Inc. (NASDAQ:META), e Alphabet Inc. (NASDAQ:GOOGL), (NASDAQ:GOOG). Ciò avviene nel momento in cui le aziende statunitensi esortano il presidente eletto Donald Trump ad affrontare ciò che percepiscono come un’applicazione eccessivamente zelante da parte dell’UE.
Cosa è successo
Il Financial Times ha riferito che la revisione potrebbe cambiare la direzione di queste indagini, iniziate nel marzo scorso nell’ambito dei regolamenti dell’UE sui mercati digitali.
La rivalutazione si allinea al nuovo mandato quinquennale della Commissione europea e all’imminente ritorno di Trump alla Casa Bianca. Un alto diplomatico dell’UE, al corrente della revisione, ha sottolineato l’influenza dei leader tecnologici vicini a Trump, affermando: “Sarà un gioco completamente nuovo”.
Se le decisioni e le potenziali multe sono sospese, il lavoro tecnico sui casi continua. Alcune indagini sono nelle fasi iniziali, mentre altre, come il presunto favoritismo di Google nell’app store, sono più avanzate. I funzionari dell’UE attendono una linea guida politica per finalizzare le decisioni sui casi che coinvolgono Google, Apple e Meta.
I legislatori dell’UE esortano la Commissione a resistere alle pressioni degli Stati Uniti, mentre la Silicon Valley prevede una regolamentazione più leggera sotto Trump. L’amministratore delegato di Meta, Mark Zuckerberg, ha recentemente invitato Trump a evitare le multe dell’UE, citando 30 miliardi di dollari di sanzioni in 20 anni. La Commissione insiste sull’effettiva applicazione delle norme, negando i ritardi politici.
Perché è importante
Lo scontro in corso tra l’UE e le principali aziende tecnologiche non è una novità. Recentemente, Mark Zuckerberg ha accusato l’UE di censura, un’affermazione che la Commissione europea ha fermamente negato. Questo riflette il più ampio conflitto sulle pratiche normative, con l’UE che sostiene che i suoi regolamenti richiedono solo la rimozione di contenuti illegali.
Inoltre, la direttiva sulla sicurezza informatica NIS 2 dell’UE ha aggiunto un ulteriore livello di complessità. Questa direttiva impone pratiche di cybersecurity rafforzate, la cui mancata osservanza può comportare multe salate. Tuttavia, un’applicazione disomogenea nei vari Paesi dell’UE potrebbe comportare problemi di applicazione uniforme, complicando il panorama normativo per i giganti tecnologici.
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