Howard Marks, cofondatore di Oaktree Capital Management LP, esprime una nota di cautela sul mercato attuale, tracciando un parallelo con il boom tecnologico della fine degli anni ’90 e offrendo agli investitori una roadmap per navigare in quella che ritiene essere la fase iniziale di un’altra bolla.
Intervenendo su Bloomberg Television il 20 agosto, il leggendario investitore ha dipinto un quadro di un mercato in cui le azioni sono diventate “costose rispetto ai fondamentali o alla realtà”, spinte da forze psicologiche che portano gli investitori ad “apprezzare eccessivamente le azioni”. Tuttavia, a differenza di molti pessimisti del mercato, Marks non sta ancora premendo il pulsante di allarme.
“Siamo nelle prime fasi di una bolla”, ha spiegato Marks, paragonando l’attuale contesto a quello del 1997, quando i mercati “si innamorarono dei titoli tecnologici” senza preoccuparsi delle valutazioni, un periodo che precedette il famoso avvertimento dell’“esuberanza irrazionale” dell’ex presidente della Federal Reserve Alan Greenspan. Tuttavia, Marks ha sottolineato una distinzione fondamentale: “Siamo ancora agli inizi e non abbiamo ancora raggiunto livelli di valutazione folli, quindi non sto lanciando l’allarme per una correzione immediata”.
La vera preoccupazione non riguarda solo le grandi aziende tecnologiche
Mentre i giganti tecnologici dei Magnifici Seven come Amazon Inc. (NASDAQ:AMZN) e Alphabet Inc. (NASDAQ:GOOGL) conquistano i titoli dei giornali con i loro guadagni di mercato eccezionali e le loro valutazioni elevate, Marks individua qualcosa di più preoccupante sotto la superficie.
“Ciò che è più allarmante è che le valutazioni elevate vengono applicate a società più nella media” – le altre 493 azioni dell’S&P 500 – “piuttosto che solo a società eccezionali”, ha osservato Marks. Pur riconoscendo i Magnifici Sette come “grandi società” le cui valutazioni non può definire definitivamente “eccessive”, l’adozione da parte del mercato più ampio di multipli elevati per le aziende ordinarie segnala un cambiamento più preoccupante nella psicologia degli investitori.
Questa diffusa espansione delle valutazioni riflette quello che Marks identifica come il più grande errore commesso dagli investitori, concludendo che “la situazione attuale rimarrà invariata”. Secondo lui, questa mentalità ignora il più probabile “ritorno alla media” ed è stata favorita dall’assenza di una seria correzione del mercato negli ultimi 16 anni.
Un cambiamento strategico verso il credito
Anziché sostenere un’uscita completa dagli asset rischiosi, Marks suggerisce un approccio più sfumato. “È il momento di usare cautela. Aggiungete un po’ più di difesa al vostro portafoglio”, ha affermato Marks.
La sua strategia difensiva preferita? Un cambiamento verso i mercati del credito. “Investire nel credito anziché nelle azioni è un modo per raggiungere questo obiettivo”, ha spiegato Marks, sottolineando le caratteristiche difensive intrinseche del credito rispetto alle azioni.
Il credito offre ciò che le azioni non possono offrire: “una promessa di pagamento e un tasso di rendimento contrattuale”, ha osservato Marks. Anche con spread creditizi ridotti, Marks sostiene che “una garanzia contrattuale che si avvicina a rendimenti del 6% nei prossimi 10 anni è più difensiva rispetto a rimanere nel mercato azionario con queste valutazioni elevate”.
Il calcolo è convincente dal punto di vista del rischio aggiustato. Il credito ha un’elevata probabilità di andare bene, mentre le azioni alle valutazioni attuali affrontano una probabilità ragionevole di andare meno bene.
L’America è ancora in testa, ma il divario si sta riducendo
Nonostante le sue cautele, Marks rimane fondamentalmente ottimista sulle prospettive a lungo termine dell’America. Continua a considerare gli Stati Uniti “il miglior posto al mondo in cui investire”, citando lo “spirito di innovazione, i mercati liberi, lo Stato di diritto, i mercati dei capitali, la crescita, il dinamismo e le grandi aziende” della nazione.
Tuttavia, riconosce un sottile cambiamento: gli Stati Uniti potrebbero essere “un po’ meno migliori di quanto fossero in passato”. Ciò crea opportunità per gli investitori più accorti disposti a sacrificare un po’ di qualità in cambio di prezzi migliori, poiché possono trovare “attività meno buone in altre parti del mondo a prezzi più convenienti”.
Marks ha concluso la sua analisi con una citazione del filosofo John Stuart Mill che riassume la sua filosofia di investimento:
“Chi conosce solo il proprio lato della questione ne sa ben poco”. Comprendendo sia gli scenari rialzisti che quelli ribassisti, gli investitori possono prendere decisioni più informate su come navigare in queste acque incerte.
Per gli investitori che seguono il consiglio di Marks, il messaggio è chiaro: mantenere l’esposizione ad attività di qualità e allo stesso tempo costruire posizioni difensive attraverso investimenti nel credito, una strategia progettata per superare qualsiasi tempesta possa arrivare, continuando a partecipare alla crescita continua del mercato.
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