I mercati statunitensi hanno registrato ancora una volta una certa volatilità nella giornata di lunedì, con l’avvicinarsi del “Liberation Day” del Presidente Donald Trump, che imporrà una raffica di dazi su prodotti, industrie, alleati e avversari. I principali analisti ed esperti hanno esortato il Presidente a riconsiderare la sua politica commerciale.
Cosa è successo
Il mercato ha vissuto un’altra giornata di contrattazioni altalenanti, con l’S&P 500 in rialzo dello 0,6% alla chiusura dopo il calo dell’1,7% registrato in mattinata. Pur contribuendo a ridurre le perdite del trimestre, l’indice ha comunque registrato il peggior trimestre degli ultimi due anni e mezzo, perdendo il 4,6%.
Il NASDAQ ha chiuso in ribasso dello 0,1% dopo aver registrato oscillazioni selvagge di quasi il 3% tra i massimi e i minimi della giornata, seguito dal Dow Jones Industrial Average che ha chiuso a +1%, dopo aver oscillato di 417 punti per cancellare alcune perdite iniziali. Entrambi gli indici sono in calo nel trimestre, con il NASDAQ che ha perso il 10,5% e il Dow Industrials il 2,3%.
Tra i singoli titoli, Discover Financial (NYSE:DFS) e Live Nation Entertainment (NYSE:LYV) Entertainment hanno guadagnato rispettivamente il 7,5% e il 4,4%, mentre Moderna (NASDAQ:MRNA) e Grail Inc (NASDAQ:GRAL) sono stati tra i principali titoli in ribasso, rispettivamente del 9% e del 5% durante la giornata.
Allo stesso modo, i futures sui principali indici hanno registrato un andamento misto lunedì sera, con i futures sul Dow in rialzo dell’1%, quelli sullo S&P 500 dello 0,55% e quelli sul Nasdaq 100 dello 0,14%. Tutto questo in risposta all’incertezza del clima politico globale e in previsione di una complicata guerra commerciale globale che potrebbe sconvolgere tutti i settori.
Perché è importante
Curve così ripide sono diventate una routine per i mercati statunitensi nelle ultime due settimane e non ci sono segni di sosta a breve, dal momento che sembra non esserci fine alle incerte politiche commerciali dell’amministrazione Trump, piene di false partenze e cambiamenti repentini.
Personaggi popolari del mercato come Jim Cramer, che la scorsa settimana si è ironicamente schierato a favore dei dazi, affermando: “Sono assolutamente a favore dei dazi, odio il libero scambio”, critica tuttavia il modo in cui il Presidente sta affrontando la questione, affermando che l’incertezza si sta ripercuotendo sui mercati e sugli investitori.
Was today one-off? Only if the President wants it to be
— Jim Cramer (@jimcramer) April 1, 2025
Ieri sera Cramer è tornato su Twitter e ha affrontato il tema delle oscillazioni selvagge del mercato dicendo: “Oggi è stato un caso isolato? Solo se il Presidente vuole che lo sia”. La frase era chiaramente rivolta all’amministrazione Trump, che chiedeva maggiore certezza e chiarezza sulle politiche commerciali future.
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