Mentre Jim Cramer, conduttore del programma “Mad Money” della CNBC, ha consigliato agli investitori di “vendere oro”, definendolo un “sostituto totale speculativo/meme del Bitcoin”, Otavio Costa di Crescat Capital sostiene che, nonostante una significativa inversione di tendenza che ha spinto l’oro vicino ai 4.000 dollari l’oncia, la corsa al rialzo del metallo prezioso è lungi dall’essere finita, citando principalmente un rapporto oro/argento storicamente elevato.
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La “Storia dei cicli dell’oro” mostra che è in corso il terzo importante ciclo rialzista
In un recente post su X, Costa ha presentato un grafico che illustra “La storia dei cicli dell’oro”, descrivendo l’attuale rally come il “terzo ciclo dell’oro”.
Ha sottolineato che i cicli rialzisti dell’oro in genere non raggiungono il picco fino a quando il rapporto oro/argento non è significativamente più basso, in particolare intorno a 45. Attualmente, tale rapporto è pari a 85, il che suggerisce un notevole potenziale di rialzo se i modelli storici si confermano validi.
Costa ha sottolineato che nei cicli precedenti, un rapporto oro/argento inferiore a 20 ha preceduto il picco del 1980, mentre è sceso a 30 prima del picco del 2011. Questo contesto storico costituisce la base della sua argomentazione secondo cui l’attuale impennata oltre i 4.000 dollari non è indicativa di un picco imminente.
Major reversal in gold today, holding strong above the $4,000/oz mark.
Gold bull cycles don’t typically peak with the gold-to-silver ratio as high as 85.
For perspective:
▪️In 1980, the ratio fell below 20.
▪️In 2011, it dropped to 30 before gold peaked a few months later.… pic.twitter.com/OpN0fANCT0— Otavio (Tavi) Costa (@TaviCosta) October 22, 2025
“La tripletta degli squilibri macroeconomici” continuerà ad alimentare il rialzo dell’oro
Egli attribuisce la continua forza dell’oro a una “tripletta di squilibri macroeconomici”, tra cui l’accumulo di oro da parte delle banche centrali, il debito pubblico a livelli storici, deficit fiscali insostenibilmente elevati e una forte contrazione del rapporto oro/argento.
Ha inoltre indicato come fattori determinanti i cambiamenti geopolitici, un “regime inflazionistico” e le sfide affrontate dalle principali società minerarie.
Costa ha riconosciuto la possibilità di volatilità, descrivendo il percorso futuro come “non lineare”, ma rimane ottimista.
Ritiene che le condizioni attuali potrebbero portare a “uno dei periodi più indisciplinati dal punto di vista fiscale e monetario della storia moderna”, rendendo i beni reali come l’oro potenzialmente “un ciclo altamente redditizio”.
Cramer invita a “RIDURRE” l’oro come “speculazione/meme”
La sua analisi sfida direttamente il sentimento espresso da Cramer, suggerendo agli investitori di guardare oltre il rumore di fondo del mercato a breve termine e considerare le tendenze storiche e macroeconomiche più ampie che influenzano l’oro.
We told people to sell gold on Monday, I reiterate that call as it has become a total spec/meme Bitcoin replacement, TRIM
— Jim Cramer (@jimcramer) October 22, 2025
L’oro e gli ETF sulle miniere d’oro brillano nel 2025
Il prezzo spot dell’oro in dollari USA è salito dello 0,61% attestandosi intorno ai 4.123,43 dollari l’oncia. Il suo ultimo record era di 4.381,6 dollari l’oncia.
Di seguito è riportato un elenco di fondi negoziati in borsa sull’oro e sull’estrazione dell’oro che gli investitori potrebbero prendere in considerazione nel contesto del rialzo del prezzo dell’oro.
Titoli | Performance da inizio anno | Performance a un anno |
Harmony Gold Mining Company Ltd. (HMY) | 115,45% | 86,81% |
Perpetua Resources Corp. (PPTA) | 133,39% | 177,31% |
Eldorado Gold Corp. (EGO) | 75,91% | 55,76% |
Sandstorm Gold Ltd. (SAND) | 112,08% | 105,25% |
Iamgold Corp. (IAG) | 127,60% | 166,25% |
Skeena Resources Ltd. (SKE) | 95,30% | 103,56% |
Kinross Gold Corp. (KGC) | 145,55% | 146,04% |
Newmont Corporation (NEM) | 121,89% | 55,31% |
Royal Gold Inc. (RGLD) | 44,54% | 36,64% |
Anglogold Ashanti PLC (AU) | 195,52% | 163,09% |
ETF su estrazione aurifera | Performance da inizio anno | Performance a un anno |
VanEck Gold Miners ETF (GDX) | 106,42% | 68,63% |
VanEck Junior Gold Miners ETF (GDXJ) | 111,91% | 75,70% |
Giovedì, i futures degli indici S&P 500, Dow Jones e Nasdaq 100 sono stati scambiati in modo contrastante.
Nel frattempo, mercoledì l’indice S&P 500 ha chiuso in ribasso dello 0,53% a 6.699,40, mentre l’indice Nasdaq 100 è sceso dello 0,99% a 24.879,01. D’altra parte, il Dow Jones ha registrato un calo dello 0,71%, chiudendo a 46.590,41.
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