Lululemon Athletica Inc. (NASDAQ:LULU) è in calo del 20,79% durante la sessione di trading pre-market di venerdì, dopo aver ridotto le sue previsioni degli utili per l’intero anno a causa di un ambiente macroeconomico imprevedibile.
Cosa è successo
Gli utili del primo trimestre dell’azienda di abbigliamento sportivo, pubblicati giovedì, avevano superato le aspettative degli analisti. Tuttavia, la società ha rivisto al ribasso le sue previsioni di utili per l’intero anno a causa di un “ambiente macro dinamico”. L’azienda sta facendo i conti con i dazi e una potenziale decelerazione dell’economia statunitense.
Il CEO Calvin McDonald ha riconosciuto le sfide poste dai dazi e le preoccupazioni per un potenziale rallentamento dell’economia statunitense. Nonostante queste difficoltà, McDonald ha espresso l’intenzione dell’azienda di capitalizzare la sua solida posizione finanziaria e i suoi vantaggi competitivi.
McDonald ha anche notato che il comportamento dei consumatori statunitensi è cauto e ponderato, esprimendo insoddisfazione per la crescita negli Stati Uniti. La CFO dell’azienda, Meghan Frank, ha rivelato piani per introdurre “aumenti strategici dei prezzi, esaminando ogni articolo della nostra gamma”, per controbilanciare gli effetti dei dazi. Ha sottolineato che questi aumenti sarebbero applicabili a una piccola frazione dei loro prodotti e sarebbero “modesti nella loro natura”.
Le azioni della società sono scese del 5% nel trading after-hours dopo l’annuncio.
Perché è importante
Il report di Lululemon segue un’ondata di rivenditori che hanno tagliato o ritirato le loro guidance a fronte dell’incertezza sulle politiche tariffarie del Presidente Donald Trump. Aziende come Abercrombie & Fitch (NYSE:ANF) e Macy’s (NYSE:M) hanno abbassato le loro previsioni di profitto, mentre altre, come American Eagle Outfitters (NYSE:AEO), hanno completamente eliminato le loro prospettive per l’intero anno.
Durante la call sugli utili, Frank ha dichiarato che le previsioni di Lululemon tengono conto di un dazio del 30% sulle importazioni cinesi e di un dazio del 10% sulle merci provenienti da altri Paesi di approvvigionamento. Nel 2024, l’azienda ha acquistato la maggior parte dei suoi prodotti dal Vietnam (40%), seguito da Cambogia, Sri Lanka, Indonesia e Bangladesh. Lululemon esternalizza tutta la produzione e la fornitura di tessuti a fornitori esterni.
Gli investitori monitoreranno attentamente le strategie di Lululemon per affrontare queste sfide e sostenere il suo slancio di crescita di fronte alle incertezze economiche.
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