La Malesia intende rafforzare le normative sui semiconduttori in seguito alle richieste degli Stati Uniti di monitorare il movimento dei chip di fascia alta di NVIDIA Corp. (NASDAQ:NVDA) in seguito al sospetto che vengano dirottati illecitamente in Cina, violando i controlli sulle esportazioni degli Stati Uniti.
Cosa è successo
Il ministro del commercio malese Zafrul Aziz ha dichiarato al Financial Times di aver formato una task force con il ministro del digitale per rafforzare le norme relative al crescente settore dei centri dati del paese, che si basa in larga misura sulle potenti unità di elaborazione grafica di Nvidia.
“Gli Stati Uniti ci chiedono di assicurarci di monitorare ogni spedizione che arriva in Malesia e che riguarda i chip Nvidia”, ha dichiarato Aziz. “Vogliono che ci assicuriamo che i server finiscano nei centri dati previsti e che non vengano spostati improvvisamente su un’altra nave”.
Il giro di vite segue il recente arresto di nove persone da parte di Singapore, tre delle quali sono state accusate di un caso di frode da 390 milioni di dollari riguardante la sospetta vendita di chip Nvidia alla Cina attraverso la Malesia. I procuratori hanno identificato i server di Dell Technologies Inc. (NYSE:DELL) e Super Micro Computer Inc. (NASDAQ:SMCI) nelle vendite fraudolente.
Perché è importante
La Malesia è diventata uno dei mercati dei data center di maggiore crescita, con oltre 25 miliardi di dollari investiti da aziende come Nvidia, Microsoft Corp. (NASDAQ:MSFT) e ByteDance nello stato meridionale di Johor negli ultimi 18 mesi.
Gli Stati Uniti hanno implementato i controlli sulle esportazioni alla fine del 2024, creando un sistema di licenze a tre livelli per i chip IA, con particolare riferimento alle potenti GPU di Nvidia. Le restrizioni mirano a impedire alle aziende cinesi di accedere a questi chip attraverso Paesi terzi per potenziali applicazioni militari.
Aziz ha riconosciuto la complessità di tracciare i semiconduttori attraverso le catene di fornitura globali. “L’applicazione potrebbe sembrare facile, ma non lo è”, ha detto, sottolineando che gli Stati Uniti stanno facendo pressione sulle aziende lungo tutta la catena di fornitura per garantire la conformità.
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