Wolfe Research ha suggerito che Meta Platforms Inc. (NASDAQ:META) ha la possibilità di generare uno stupefacente fatturato pari a 30-40 miliardi di dollari grazie ai suoi servizi di messaggistica aziendale, una prospettiva attualmente sottovalutata dal mercato.
Cosa è successo
Secondo un report di Investing.com, gli analisti di Wolfe Research prevedono un “modesto rialzo a breve termine” che potrebbe influenzare positivamente le previsioni di Meta per i ricavi dell’anno fiscale 25/26.
Attualmente, la messaggistica aziendale di WhatsApp contribuisce con appena 1,5-2 miliardi di dollari all’anno. Tuttavia, il piano di Meta di integrare agenti IA nelle piccole imprese per il servizio clienti potrebbe aumentare significativamente queste entrate.
Wolfe Research ha dichiarato: “Riteniamo che Meta abbia un TAM di 30-40 miliardi di dollari”. L’azienda ha anche sottolineato che Meta si trova in una posizione unica per attingere a questo mercato grazie alla base di utenti esistente di WhatsApp.
Queste stime tengono conto dell’adozione dell’automazione, del mercato totale indirizzabile per il servizio clienti e del numero di aziende che già operano su WhatsApp. Secondo le previsioni, con il progredire dell’automazione per gestire richieste più complesse, “la messaggistica aziendale potrebbe accelerare”, in particolare in mercati chiave come India, Indonesia e Brasile.
Wolfe Research prevede anche una promettente opportunità a medio termine, proiettando “un’opportunità di guadagno incrementale da un miliardo di dollari, da una singola cifra a una doppia cifra” nei prossimi anni. Questa espansione potrebbe rafforzare il coinvolgimento della piattaforma Meta, in particolare tra le aziende che si affidano a WhatsApp per le interazioni con i clienti.
Perché è importante
Questa previsione giunge in un momento in cui gli sforzi di espansione globale di Meta sono sotto stretto esame, in seguito alle gravi accuse dell’ex dirigente Sarah Wynn-Williams.
Nel suo libro di memorie “Careless People” e in una denuncia presentata alla SEC, la Wynn-Williams ha accusato Meta e l’amministratore delegato Mark Zuckerberg di aver adottato misure estreme per penetrare nel mercato cinese e di aver contemporaneamente intrapreso controverse tattiche di lobbying in India.
Queste preoccupazioni sorgono in un momento cruciale in cui Meta sta rivedendo le sue politiche in risposta alle mutevoli dinamiche politiche, mentre Zuckerberg posiziona l’azienda come una forza chiave nella diplomazia tecnologica americana. La scorsa settimana il presidente Donald Trump ha anche indicato che Meta Platforms potrebbe investire fino a 60 miliardi di dollari negli Stati Uniti entro la fine del 2025.
I potenziali introiti derivanti dall’aumento della messaggistica aziendale potrebbero rappresentare una svolta per Meta, soprattutto se riuscirà a superare le sfide normative che attualmente deve affrontare.
Il titolo della piattaforma Meta è salito del 12,45% negli ultimi sei mesi.
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