Eli Lilly & Co. (NYSE:LLY) potrà anche aver perso terreno nell’ultimo mese, quasi l’8% e quasi il 5% negli ultimi cinque giorni, ma l’analista di JPMorgan Chris Schott non si sta certo tirando indietro. Anzi, sta raddoppiando la sua puntata.
Il momentum di Zepbound mantiene Eli Lilly in testa alla corsa
Con Zepbound che continua a fare la voce grossa nella categoria dell’obesità legata al GLP-1 e nuovi catalizzatori all’orizzonte, JPMorgan vede Eli Lilly ancora come una delle migliori scelte nel settore.
Le prescrizioni sia per Zepbound che per Mounjaro stanno superando le aspettative nel secondo trimestre, mettendo Eli Lilly nella posizione ideale per battere e alzare la guidance per tutto il 2025. Anche con il cambiamento di formulary di CVS (che si allontana da Zepbound), che mette a rischio circa 200.000 pazienti, dice l’analista, la quota di mercato di Eli Lilly – attualmente circa il 70-75% dei nuovi pazienti – e il forte momentum suggeriscono che l’azienda assorbirà facilmente l’impatto.
JPMorgan si aspetta un’impennata di 1,2 milioni di prescrizioni per Zepbound solo nel secondo trimestre.
Tutti gli occhi su Orforglipron
Mentre Zepbound oggi è la stella indiscussa, il prossimo potenziale rally potrebbe essere innescato da Orforglipron, il GLP-1 orale a piccola molecola di Eli Lilly. I dati di Fase 3 sull’obesità sono attesi nel terzo trimestre, con un lancio previsto per la metà del 2026.
JPMorgan vede Orforglipron come una chiave di volta per espandere l’accesso, sia a livello nazionale che internazionale, soprattutto man mano che la pressione sui prezzi diminuisce e la copertura assicurativa migliora.
Schott prevede che il franchise delle incretine potrebbe raggiungere la sbalorditiva cifra di 79 miliardi di dollari di vendite entro il 2030. Supportato dalla diminuzione dei vincoli di capacità e da una più ampia adozione da parte dei payer, questa prossima fase di crescita potrebbe alimentare un EPS con un CAGR del 22,9% e margini operativi di circa il 50%.
La valutazione rallenta = opportunità?
Nonostante il potenziale rialzo a lungo termine, il titolo Eli Lilly è sceso dell’8% nell’ultimo mese – una rara pausa dopo un rally bruciante del 465% negli ultimi cinque anni. JPMorgan vede questo calo come un’opportunità di acquisto. A circa 34x/25x le stime conservative di EPS per il 2025/2026, Eli Lilly offre un punto di ingresso interessante con un rischio minimo di perdita di esclusività e un potenziale di crescita dell’EPS a due cifre alte fino all’inizio degli anni 2030.
Anche i rischi legati ai dazi sono visti come gestibili, con Lilly che sta già spostando la produzione di API negli Stati Uniti e costruendo buffer di inventario. Secondo JPMorgan, Zepbound potrebbe essere la star di oggi, ma Orforglipron potrebbe presto prendere il centro della scena e riaccendere il rally.
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