Il prezzo dell’oro è tornato sotto la soglia dei 4.000 dollari l’oncia e quello del petrolio greggio è diminuito a seguito dell’intensificarsi degli attacchi russi alla rete energetica ucraina, che hanno aggravato le tensioni geopolitiche.
La Russia attacca le infrastrutture energetiche dell’Ucraina
Il calo arriva sulla scia dei recenti report su di un “massiccio” attacco russo alle infrastrutture energetiche dell’Ucraina, secondo quanto riportato dalla CNN. I funzionari ucraini hanno descritto il bombardamento di questo venerdì mattina come un attacco mirato agli impianti di produzione e distribuzione dell’energia, una tattica che ricorda le precedenti campagne invernali volte a privare i civili del riscaldamento e dell’elettricità.
La CNN ha riferito che gli attacchi hanno ferito almeno otto persone a Kiev, dove alcune zone della capitale sono rimaste senza elettricità e hanno subito carenze idriche.
Il presidente Volodymyr Zelenskyy ha segnalato oltre 1.550 attacchi contro infrastrutture energetiche nei giorni scorsi nelle regioni di Chernihiv, Sumy e Poltava, promettendo una forte difesa aerea: “Vengono abbattuti. E vengono abbattuti con forza”.
Calo delle risorse energetiche e dei beni rifugio
L’attacco è stato seguito da un calo dello 0,24% del prezzo dell’oro a 3.966,57 dollari, in ribasso rispetto al massimo storico di 4.059,34 dollari e con un range giornaliero compreso tra 3.994,25 e 3.999,47 dollari.
I benchmark del petrolio greggio hanno seguito l’esempio, con il West Texas Intermediate (WTI) in calo dello 0,37% a 61,28 dollari al barile e il Brent in calo dello 0,44% a 64,93 dollari, entrambi per i contratti di novembre e dicembre, rispettivamente. Anche i futures sul gas naturale sono scesi dell’1,04% a 3,24 dollari per milione di unità termiche britanniche.
Rahul Kalantri, vicepresidente della divisione materie prime di Mehta Equities Ltd., ha dichiarato: “Prevediamo che i prezzi del petrolio greggio resteranno volatili nella sessione odierna. Il petrolio greggio ha un supporto a 60,60-60,00 dollari e una resistenza a 62,00-62,70 dollari nella sessione odierna”.
Secondo Kalantri, “l’oro ha un supporto a 3.940-3.910 dollari, mentre la resistenza è a 4.020-4.045 dollari”.
L’escalation tra Russia e Ucraina oscura l’accordo di pace tra Israele e Hamas
Questa escalation ha oscurato l’ottimismo di giovedì, alimentato dalla tregua tra Israele e Hamas mediata dagli Stati Uniti.
Il presidente Donald Trump ha salutato l’accordo, che comprende il rilascio degli ostaggi e il ritiro delle truppe israeliane, come un passo “storico” verso la pace nella regione, guadagnandosi gli elogi della Casa Bianca come “il presidente della pace” e l’applauso bipartisan di personalità come il senatore John Fetterman e la deputata Marjorie Taylor Greene.
L’accordo, mediato da Qatar, Egitto e Turchia, aveva portato l’oro sopra i 4.000 dollari, poiché gli investitori cercavano beni rifugio tra le speranze di una distensione, mentre l’attenuarsi dei timori sull’approvvigionamento dal Medio Oriente sosteneva i prezzi del greggio.
Andamento dei prezzi
L’SPDR S&P 500 ETF Trust (SPY) e l’Invesco QQQ Trust ETF (QQQ), che replicano rispettivamente l’indice S&P 500 e l’indice Nasdaq 100, hanno registrato un calo giovedì.
Secondo i dati di Benzinga Pro, lo SPY ha registrato un calo dello 0,29% a 671,16 dollari, mentre il QQQ è sceso dello 0,12% a 610,70 dollari.
Venerdì i futures degli indici S&P 500, Dow Jones e Nasdaq 100 sono scambiati al rialzo.
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