Domenica Tencent Music Entertainment Group (NYSE:TME) ha dichiarato di aver autorizzato un programma di riacquisto di azioni proprie da 1 miliardo di dollari per un periodo di dodici mesi, a partire da lunedì.
Cosa è successo: la società con sede a Shenzhen ha dichiarato che, durante questo periodo, potrebbe acquistare fino a 1 miliardo di dollari delle sue azioni ordinarie di Classe A sotto forma di American Depositary Shares, vale a dire il maggiore buyback di sempre per l’azienda, secondo Reuters.
“Il programma di riacquisto azioni rappresenta una forte indicazione della fiducia da parte del consiglio di amministrazione nelle prospettive commerciali e nella strategia a lungo termine della società, e riteniamo che in ultima analisi andrà a vantaggio di TME e creerà valore per i suoi azionisti”, ha affermato Tong Tao Song, presidente del board di Tencent Music.
Le azioni di Tencent Music sono crollate del 33,92% nei sette giorni precedenti alla chiusura di venerdì, quando le azioni hanno perso un ulteriore 1,23% a 20,10 dollari; nella sessione after-hours le azioni sono poi arretrate di un ulteriore 1% a 19,90 dollari.
Perché è importante: il calo delle azioni di Tencent Music rispecchia un ribasso simile a quello di altre società cinesi con doppia quotazione, dopo che la Securities and Exchange Commission ha dichiarato che imporrà il delisting dei loro titoli qualora le società non fornissero l’accesso ai libri contabili.
Venerdì le azioni di Tencent Music Entertainment Group, Baidu Inc (NASDAQ:BIDU) e di altre società sono state messe sotto pressione dopo che è stato rivelato che Goldman Sachs Group Inc (NYSE:GS) ha venduto 10,5 miliardi di dollari in azioni di società che spaziano dai colossi tech cinesi ai conglomerati dei media statunitensi.
Alcune delle altre società sotto pressione erano Viacom CBS, che scambia in Borsa come CBS Corporation (NYSE:VIAC), e Discovery Communications Inc (NASDAQ:DISCA).
Goldman Sachs, Morgan Stanley (NYSE:MS), Credit Suisse Group AG (NYSE:CS) e Deutsche Bank AG (NYSE:DB) hanno costretto Archegos Capital Management a liquidare le posizioni sui nomi di Internet company cinesi, secondo quanto riportato domenica dalla CNBC.