I titoli tech sono caduti in disgrazia a causa dell’attuale turbolenza macroeconomica e geopolitica, dunque non sorprende che un fondo negoziato in Borsa basato sull’intelligenza artificiale, famoso per le sue scommesse sull’azienda leader delle auto elettriche Tesla, Inc. (NASDAQ:TSLA), a marzo abbia deciso di liquidare alcuni importanti nomi tra i produttori di chip.
AMOM vende i colossi dei chip
Il QRAFT AI-Enhanced U.S. Large Cap Momentum ETF (NYSE:AMOM) ha venduto la sua intera partecipazione in due nomi di alto profilo nel settore dei semiconduttori: il produttore di chip per schede grafiche Nvidia Corporation (NASDAQ:NVDA) e Qualcomm, Inc. (NASDAQ:QCOM), come hanno mostrato i documenti informativi mensili di Qraft Technologies, lo sponsor dell’ETF.
Nvidia in precedenza rappresentava il 7,3% delle partecipazioni e Qualcomm un più modesto 2,6%.
Nvidia ha recentemente tenuto una conferenza GTC, durante la quale l’azienda ha chiarito le sue ambizioni di espandersi massicciamente nel comparto software.
Il fondo è anche uscito da alcuni altri nomi tecnologici, tra cui il fornitore di sicurezza informatica Palo Alto Networks, Inc. (NASDAQ:PANW) e il fornitore di soluzioni e software per la gestione fiscale Intuit Inc. (NASDAQ:INTU).
Apple, Inc. (NASDAQ:AAPL) è stata una costante all’interno di AMOM, anche se la percentuale rispetto al totale delle partecipazioni è scesa dall’8,2% all’8%; il produttore di iPhone continua a essere la prima azienda del fondo.
AMOM punta sul settore retail
A marzo AMOM ha mantenuto la sua posizione, o ha accumulato, su diversi nomi del settore della vendita al dettaglio. Walmart, Inc. (NYSE:WMT) è entrato nel fondo a marzo; la partecipazione di AMOM nel colosso della vendita al dettaglio è passata da zero nel mese precedente al 5%.
Tra le altre posizioni al dettaglio nell’ETF ci sono i rivenditori di articoli per la casa Home Depot, Inc. (NYSE:HD) e Lowe’s Companies, Inc. (NYSE:LOW), così come il rivenditore di magazzino per soli iscritti Costco Wholesale Corporation (NYSE:COST): a marzo questi nomi rappresentavano rispettivamente il 4,1%, 2,6% e 3,6% delle partecipazioni dell’ETF.