Quest’anno i mercati statunitensi hanno registrato un’impennata, portando avanti lo slancio del 2023, quando l’S&P 500 ha guadagnato più del 24%. Tuttavia, la particolarità dei guadagni visti nell’attuale ciclo rialzista è la pesantezza del mercato. La fondatrice di Ark Invest, Cathie Wood, ha parlato di questo modello nel corso del webinar mensile di aggiornamento sui mercati che è andato in onda mercoledì.
Estrema concentrazione
La concentrazione del mercato ha raggiunto l’estremo, ha detto la società, indicando un grafico che confronta la capitalizzazione di mercato del titolo più grande rispetto al 75° percentile.
Il grafico compilato da Goldman Sachs e condiviso dall’account X di Kobeissi Letter mostrava che la capitalizzazione di mercato dell’azione più grande è 750 volte quella di un’azione del 75° percentile, che si riferisce a un’azione che genera rendimenti migliori del 75% delle azioni. L’attuale concentrazione azionaria è superiore a quella registrata durante il precedente picco, avvenuto durante la Grande Depressione del 1932.
La Wood ha affermato nel corso del webinar che la concentrazione del mercato ha raggiunto un estremo e questo estremo è peggiore o più estremo di quanto non fosse durante la Grande Depressione del 1932. All’epoca il tasso di disoccupazione era superiore al 25% e l’attività globale subì un crollo assoluto in concomitanza con la legge tariffaria Smoot-Hawley, ha affermato la Wood, aggiungendo che allora ci si chiedeva quali aziende sarebbero sopravvissute, con il risultato di concentrarsi su poche aziende.
Questo “ha portato il rapporto ad un livello molto alto. Abbiamo superato quel livello”, ha dichiarato l’analista.
Luce alla fine del tunnel?
Lo scenario attuale, secondo la Wood, è in qualche modo simile a quello dei tempi della Grande Depressione, quando c’erano molte innovazioni dirompenti legate al telefono, all’elettricità e al motore a combustione interna. “Oggi il tema dell’IA è al centro dell’attenzione e il modo in cui i mercati si comportano è come se solo pochi nomi stessero davvero beneficiando di questa mossa”, ha affermato.
“Se abbiamo ragione, i guadagni di produttività in tutta l’economia saranno sbalorditivi e non riguarderanno solo alcune aziende; saranno molto ampi e stiamo ancora cercando di capire quanto l’IA sarà mercificata, quanto considereremo l’IA come una caratteristica o un’innovazione sostenuta e quanto invece si tratterà di un’innovazione veramente dirompente”.
Il gestore del fondo ha anche sottolineato una conseguenza positiva della Grande Depressione. Dopo il picco di concentrazione raggiunto durante la Grande Depressione, il mercato è salito del 62% nei tre o quattro anni successivi. I guadagni hanno favorito in modo sproporzionato i titoli a piccola e media capitalizzazione rispetto alle “fortezze di liquidità a grande capitalizzazione”.
L’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY), un fondo negoziato in borsa, che segue le performance dell’indice S&P 500, ha chiuso la sessione di giovedì in rialzo dello 0,16% a 546,37 dollari, secondo i dati di Benzinga Pro. L’ETF ha guadagnato circa il 16% quest’anno rispetto a un modesto guadagno del 1,2% per l’iShares Russell 2000 ETF (NYSE:IWM).
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Foto cortesia di Benzinga