Uno dei concetti che più attira l’attenzione di molti investitori, oltre che di chi non hanno familiarità con il mercato azionario, è la famosa “Witching Hour” nei mercati finanziari, l'”ora delle streghe”. Ne parlerò oggi.
Da galiziano quale sono, non negherò che la mia terra, la Galizia, abbia la simbologia e la mitologia delle streghe. Tuttavia, questo non ha nulla a che fare con ciò di cui ci occuperemo, giusto? Come diciamo noi galiziani: “Le streghe non esistono, ma nel caso parlagli in hailas…” Ebbene, ecco perché il concetto “Horra Bruja” (Ora delle streghe) nei mercati finanziari si riferisce proprio a un giorno speciale dei mercati azionari, in cui tutto può succedere: movimenti di rialzo accompagnati da sorprendenti ribassi successivi del titolo prezzi, alti volumi di scambio, centinaia di milioni di euro che passano di mano in poco tempo, insomma magia nei mercati. Per comprendere questo concetto, dobbiamo prima essere consapevoli che le “Ore delle Streghe” sono 4 giorni all’anno, esattamente coincidenti il terzo venerdì del terzo mese di ogni trimestre. Forza, vediamo se siete preparati!
Il terzo venerdì di marzo, giugno, settembre e dicembre, sui mercati si verifica la cosiddetta “Witching Hour”, ovvero la scadenza dei contratti finanziari derivati (Opzioni e Futures) che terminano in tale giorno, creando nuovi contratti di borsa che saranno in vigore fino al trimestre successivo. Visto così, potremmo ancora non capire molto bene le ragioni per cui i mercati in quei giorni hanno movimenti così atipici di alti e bassi così improvvisi, a partire da giorni prima e dopo il grande giorno. Ciò accade perché alla fine di questi contratti azionari (Derivati), miliardi di euro passano di mano in brevissimo tempo, e la maggior parte degli investitori e dei grandi gestori di fondi di investimento possono “resettare” gran parte degli investimenti e riprogrammare le strategie in vista della prossima scadenza.
Ma è probabile che il lettore si chieda perché l ‘”ORA DELLA STREGA” si verifica il terzo venerdì del terzo mese di ogni trimestre, se è un caso, o se ha davvero una spiegazione.
Ebbene, a ben guardare, le date coincidono esattamente con i cambi di stagione: primavera, estate, autunno e inverno, perché in origine questi contratti di stock erano principalmente contratti di acquisto/vendita di materie prime (soprattutto cereali). Così, per secoli, si concordava nei cambi di stagione quanto del raccolto si sarebbe comprato/venduto e a quale prezzo. E questo ha un senso logico, soprattutto se ci fermiamo a pensare che buona parte di quel raccolto, di cui il prezzo di acquisto/vendita era già stato concordato nella stragrande maggioranza delle volte, era ancora “in crescita” e non poteva essere consegnato. Da qui il motivo per cui le “Ore delle Streghe” si verificano al cambio delle stagioni e, ancora oggi e dopo quattro secoli di storia, le date continuano a essere rispettate, indipendentemente dal fatto che ora si possano continuare ad acquistare e vendere anche materie prime, indici azionari (Ibex, Sp500, EuroStoxx50) o azioni.
Quando arrivano le scadenze trimestrali di futures e contratti di opzione, tendono a verificarsi improvvisi movimenti di prezzo perché gli investitori decidono se chiudere la propria posizione o se trasferirla alla scadenza successiva, che si chiama “Rollover“, cioè si verifica una vendita e allo stesso tempo pressione d’acquisto. Ad esempio, i trader possono decidere di vendere a settembre 2022 e acquistare a dicembre 2022. Il mercato di solito è molto consapevole di come stanno andando gli investitori, se la pressione di vendita supera l’acquisto, ad esempio, poiché di solito è indicativo di come il mercato affronterà il trimestre.
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Articolo di Alberto Chan, formatore per investitori, consulente di A&A International Investment Fund, scrittore ed economista di Grupo Planeta BestSeller.
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