I germogli di una ripresa sono stati evidenti nel mercato finanziario dall’inizio del 2023, segnando un’inversione del sentiment pessimista che ha dominato il 2022.
La mitezza di Jerome Powell aiuta
Gli aggressivi aumenti dei tassi della Federal Reserve da marzo 2022 tra inflazione galoppante, timori di una recessione economica e tensioni geopolitiche hanno lavorato all’unisono per soffocare la propensione al rischio nell’ultimo anno.
Dopo una serie di rialzi aggressivi dei tassi sui fondi federali, la banca centrale sembra aver attenuato il suo atteggiamento da falco. Nonostante ciò, i messaggi dei funzionari della Fed non precludono ulteriori rialzi, ma Powell ha da ultimo ceduto suggerendo che la Fed esaminerà l’impatto cumulativo degli aumenti dei tassi.
Il mercato azionario ha preso quest’affermazione come un’apertura alla possibilità di fermarsi nella seconda metà dell’anno o addirittura vedere un pivot. Alla fine del 2022, pochi analisti avrebbero scommesso sulla ripresa del mercato, spaventati dallo spettro di una recessione almeno modesta nel 2023.
Sfruttando la ripresa della propensione al rischio, le big tech, che hanno guidato la flessione del mercato nel 2022, hanno iniziato a rafforzarsi. Tesla Inc. (NASDAQ:TSLA) è tra i titoli mega-cap con le migliori performance finora quest’anno.
Una Tesla potenziata
La forza delle azioni di Tesla riflette sia la ripresa del mercato che il miglioramento dei fondamentali. Smentendo le aspettative per un quarto trimestre deludente, i risultati dell’azienda guidata da Elon Musk sono stati infatti piuttosto incoraggianti. Il commento ottimista del miliardario sulla chiamata agli utili ha fatto sperare quindi in tempi migliori.
Dopo la serie di riduzioni dei prezzi di Tesla in tutte le aree geografiche dalla fine del 2022, gli analisti sperano in un aumento dei volumi. Si è palesata poi la necessità che la concorrenza adegui i prezzi al ribasso o rischi di perdere quote di mercato.
Dopo aver registrato una perdita del 65% nel 2022, Tesla ha iniziato l’anno in negativo quando il titolo è precipitato al minimo di oltre due anni a 104,64 dollari il 3 gennaio. Il titolo stava reagendo alle mancate consegne della società per il quarto trimestre; da allora è seguita però una bella ripresa.
I rendimenti di Tesla e dello SPY
Un investimento di 1.000 dollari in Tesla al prezzo di chiusura del 2022 di 123,18 dollari avrebbe fruttato a un investitore 8,1 azioni. Le stesse varrebbero circa 1.598 dollari, con un rendimento di circa il 60% in poco più di un mese.
Gli stessi 1.000 dollari investiti nell’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) avrebbero permesso di acquistare 2,6 unità del fondo negoziato in borsa. Questo varrebbe ora 1.086 al prezzo di chiusura di martedì di 415,19 dollari, che rappresenta un rendimento dell’8,6%.
La gara quindi, almeno finora, la vince di gran lunga Tesla.