Il Giappone è in procinto di ingaggiare il maggior produttore a contratto al mondo di chip, Taiwan Semiconductor Manufacturing Co (NYSE:TSM), in una partnership congiunta pubblico-privato per lo sviluppo di alcune tecnologie all’avanguardia per la produzione di chip, come riportato lunedì da Nikkei Asia.
Cosa è successo: secondo quanto riferisce il Nikkei, TSMC mira a sostenere un costo di circa 337 milioni di dollari (37 miliardi di yen), ovvero circa la metà del progetto; oltre 20 aziende giapponesi, fra cui Ibiden, Asahi Kasei, Shin-Etsu Chemical e Shibaura Mechatronics, parteciperanno al programma.
Si presume che la mossa faccia parte del piano del governo del Giappone per migliorare la posizione in declino dell’industria giapponese dei semiconduttori nel mercato globale.
Quest’estate la joint venture avvierà la costruzione di un impianto di prova presso l’Istituto nazionale di scienza e tecnologia industriale avanzata, a Tsukuba, nella prefettura di Ibaraki.
Nel report si legge che il lavoro di ricerca e sviluppo dovrebbe iniziare già nel 2022 e che probabilmente il Giappone coopererà con TSMC a condizione che quest’ultima avvii un’attività produttiva nel Paese.
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Perché è importante: l’azienda taiwanese di semiconduttori, fornitore chiave di Apple Inc (NASDAQ:AAPL), sta cercando di realizzare i chip più potenti e sofisticati di domani e sta provando a utilizzare l’esperienza delle aziende giapponesi nei materiali e nelle apparecchiature di produzione.
I semiconduttori possono avere una potenza di elaborazione sempre maggiore in alcune aree cruciali in cui l’industria dei chip sta per raggiungere dei limiti, come ad esempio l’assottigliamento dei cavi, e in cui le aziende giapponesi possiedono un vantaggio, ha osservato il Nikkei.
Secondo quanto riferito, nell’accordo di cooperazione potrebbe esserci una condizione in base alla quale TSMC dovrebbe istituire un impianto di produzione nel Paese.
Movimento dei prezzi: venerdì le azioni TSMC hanno chiuso in aumento dell’1,4% a 117,36 dollari.
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