Twitter, ora di proprietà di Elon Musk, potrebbe essere soggetto a divieto in Europa poiché il ministro digitale francese ha sottolineato la necessità di combattere la disinformazione – ecco cosa ha da dire il miliardario della tecnologia.
Cosa è successo
Dopo il ritiro di Twitter da un regolamento volontario che mirava a stabilire linee guida per le grandi aziende tecnologiche, il ministro digitale francese, Jean-Noel Barrot, ha emesso una severa avvertenza alla piattaforma di Musk.
Ha dichiarato che se non rispetta le regole riguardanti la disinformazione, il sito di microblogging potrebbe affrontare un divieto in Europa, riportato Deadline (tramite France Info).
“La disinformazione è una delle minacce più gravi che pesano sulle nostre democrazie,” ha detto Barrot. “Se non seguirà le nostre regole, Twitter sarà bandito dall’UE”.
Un account Twitter ha cercato di rispondere se la decisione di Musk di ritirarsi fosse corretta o meno, dicendo: “Si tratta di scegliere il male minore”.
L’account Twitter @TRHLofficial ha dichiarato che il “problema è radicato nell’autoritarismo”.
Musk ha risposto al post, confermando che è “esattamente” il motivo.
Perché il dibattito su Twitter è importante
Per chi non è a conoscenza dei fatti, Twitter ha optato di non aderire a un regolamento volontario che comprende linee guida per le principali aziende tecnologiche come Meta Platforms Inc. (NASDAQ:META), Alphabet Inc. (NASDAQ:GOOG) (NASDAQ:GOOGL) e Microsoft Corporation (NASDAQ:MSFT).
Il regolamento è un preambolo alla conformità al Digital Services Act, che diventerà obbligatorio nell’UE da agosto in poi, ha notato il rapporto.
Musk ha costantemente affermato che uno dei motivi per cui ha acquisito Twitter era quello di promuovere la trasparenza e sostenere la libertà di espressione. Si è attivamente presentato come sostenitore di notizie affidabili. Per affrontare le fake news sulla piattaforma, Musk ha poi introdotto le Note della Comunità – tuttavia, anche quelle hanno alcune imprecisioni.
Dal momento in cui Musk ha preso il controllo di Twitter nell’ottobre dello scorso anno, il sito di microblogging ha approvato il 83% in più di richieste di censura da parte di governi come Turchia e India.
Il miliardario della tecnologia ha risposto con rabbia a questo rapporto dicendo che la piattaforma non ha mai avuto una “scelta effettiva” in merito.
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