Martedì la Securities and Exchange Commission (SEC) ha annunciato una nuova proposta che potrebbe consentire a società come Uber Technologies Inc (NYSE:UBER), LYFT Inc (NASDAQ:LYFT) e DoorDash di remunerare in azioni i lavoratori della gig economy.
Cosa è successo: l’autorità regolatoria ha proposto un programma pilota per gli aggregatori tech che assumono lavoratori o autisti della gig economy, in base al quale le aziende possono pagare fino al 15% della retribuzione del lavoratore in azioni anziché in contanti (per una cifra non superiore a 75.000 dollari in tre anni).
Il presidente della SEC Jay Clayton ha chiarito la logica alla base della proposta, affermando che i rapporti di lavoro si sono evoluti insieme alla tecnologia e che i lavoratori della gig economy sono un ingranaggio vitale all’interno della crescita generale dell’economia statunitense.
La proposta sarà aperta alla pubblica consultazione per un periodo di 60 giorni, e potrebbe entrare in vigore solo sotto la nuova guida scelta dal presidente eletto Joe Biden.
Perché è importante: all’inizio di quest’anno il procuratore generale della California aveva citato in giudizio sia Uber che Lyft per non aver ottemperato alla proposta di legge n°5 dello stato della California, che costringeva le aziende a riclassificare i lavoratori gig come dipendenti, dando loro diritto ai conseguenti benefici; tuttavia, le società di ride-hailing hanno vinto il referendum della Proposition 22 che le esenta dalla riclassificazione dei lavoratori della gig economy.
Al fine di raccogliere il sostegno elettorale, fra le protezioni proposte le aziende hanno garantito altri benefici quali l’assicurazione sanitaria per i conducenti che lavorano 15 ore o più alla settimana, la copertura assicurativa contro gli infortuni sul lavoro e 0,30 dollari per ogni miglio guidato, come riporta il Wall Street Journal.
Movimento dei prezzi: martedì le azioni UBER hanno chiuso in rialzo del 2,42%, a 51,26 dollari e le azioni LYFT sono salite dello 0,36%, a 39,49 dollari.