Gli Stati Uniti si stanno avvicinando a una grave crisi del debito a causa di un deficit fiscale al “peggior punto strutturale dalla Seconda Guerra Mondiale”, avverte l’investitore Matthew McLennan.
McLennan, co-responsabile del team Global Value di First Eagle, esprime preoccupazione per la relativa compiacenza del mercato azionario e obbligazionario. Come riportato dalla CNBC, McLennan sottolinea che nell’ultimo anno la spesa del governo statunitense ha superato le entrate fiscali di ben 1.500 miliardi di dollari, pari al 5,5% del PIL nazionale. L’esperto definisce questo dato “altamente insolito”, poiché i deficit di bilancio di solito si riducono in prossimità del picco del ciclo economico.
McLennan, che gestisce il Global Fund di First Eagle, avverte che lo stimolo fiscale ha comportato anche “rischi sostanziali”, come un deficit di circa il 10% del PIL se l’economia dovesse entrare in recessione. McLennan mette in dubbio la capacità del mercato di ridurre il deficit del 10% al due o tre percento del PIL.
Nonostante la sua posizione ribassista, McLennan trova l’oro interessante come copertura di investimento. Ritiene che l’oro inizierà probabilmente ad apprezzarsi quando il ciclo dei tassi d’interesse si abbasserà. Oltre all’oro, McLennan vede il valore di titoli come Meta Platforms Inc (NASDAQ:META) e Oracle Corporation (NYSE:ORCL), due delle principali partecipazioni azionarie di Global Fund.
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