I dati provenienti dallo studio sul vaccino anti-Covid di AstraZeneca plc (NYSE:AZN), sviluppato in collaborazione con l’Università di Oxford, hanno mostrato segnali incoraggianti nei pazienti anziani, come riferisce il Financial Times (FT).
I ricercatori hanno infatti scoperto che il vaccino innesca anticorpi protettivi e linfociti T nelle persone di età superiore ai 55 anni, fra le più vulnerabili al coronavirus.
Cosa è successo: l’età è un fattore cruciale nell’infezione da COVID-19. I test di immunogenicità effettuati sui partecipanti più anziani hanno dimostrato che il vaccino ha generato “risposte immunitarie robuste” così come è stato per il gruppo di adulti sani di età compresa fra i 18 e i 55 anni, ha riferito il FT.
Sebbene i risultati positivi dei test di immunogenicità non garantiscano la sicurezza e l’efficacia del vaccino fino ai risultati completi degli studi di Fase 3, i ricercatori considerano i dati un segnale promettente e i risultati saranno presto pubblicati su una rivista clinica.
Perché è importante: la collaborazione di AstraZeneca con l’Università di Oxford per sviluppare il vaccino contro il COVID-19 è considerata una una delle capofila per l’immunizzazione della popolazione che è alle prese con questo virus in rapida diffusione.
Fonti vicine al governo britannico hanno rivelato al FT che entro gennaio potrebbe iniziare la vaccinazione di importanti gruppi di persone nel Paese; tuttavia un funzionario ha minimizzato questo aspetto, considerando le incertezze intorno alla robustezza dei risultati dei test di fase 3 e l’approvazione da parte dell’autorità regolatoria del Regno Unito.
Un resoconto della BBC ha affermato che “entro poche settimane” potrebbero iniziare in Galles nuovi test sul vaccino.
Intanto, la sperimentazione di AstraZeneca condotta negli Stati Uniti, interrotta a settembre dopo la morte di un partecipante, venerdì ha ricevuto il via libera delle autorità per poter riprendere.
Movimento dei prezzi: venerdì le azioni AZN hanno chiuso in aumento dello 0,08%, a 52 dollari.