Questo post contiene contenuti pubblicitari sponsorizzati. Questo contenuto è solo a scopo informativo e non intende essere un consiglio di investimento.
Virgin Hyperloop vuole accelerare la supply chain globale utilizzando delle capsule (dette anche “pod”) alimentate a batteria che scorrono all’interno di tubi sigillati a una velocità massima di 670 miglia all’ora.
La società sta discutendo con gli aeroporti e le strutture portuali di tutto il mondo allo scopo di creare un programma pilota per i servizi di spedizione merci, ha dichiarato Ryan Kelly, vice presidente del marketing e delle comunicazioni di Virgin Hyperloop.
“Puntiamo a realizzare questi progetti entro la fine del 2024”, ha affermato Kelly a FreightWaves. “Gli Stati Uniti sono sicuramente uno dei luoghi in cui abbiamo diversi aeroporti interessati al progetto pilota, una visione della nostra proposta per il prossimo decennio. Abbiamo molte conversazioni in corso anche in India e in Europa”.
Il programma pilota di Virgin Hyperloop inizierà molto probabilmente collegando gli aeroporti ai magazzini logistici o una struttura cargo aeroportuale a un altro aeroporto.
“Ovviamente il COVID-19 ha cambiato il mondo, specialmente nell’industria mercantile e nella sua supply chain”, ha proseguito Kelly; “ha avuto effetti enormi su un’infrastruttura che per certi versi è stata aggiornata e per altri, per le grandi infrastrutture e le infrastrutture di massa, no”.
Virgin Hyperloop ha discusso la creazione di progetti pilota per collegare aeroporti e magazzini logistici o altri aeroporti con organizzazioni operanti negli Stati Uniti, in Europa e in India. (Immagine: Virgin Hyperloop)
I progetti pilota saranno finanziati dalla società e mirano a ridurre il numero di camion sulle strade adiacenti agli aeroporti e dalle strutture portuali; questo permetterebbe di decongestionare il traffico, fornendo allo stesso tempo dei benefici in termini di costi alle attività logistiche.
“Stiamo sentendo dai nostri potenziali clienti del progetto pilota che c’è un’enorme congestione e che vengono respinti a causa della quantità di camion sulla strada”, ha detto Kelly. “È anche una questione di acquisizione dei terreni; se devi costruire un magazzino su un terreno molto costoso vicino a un aeroporto, questa potrebbe non essere una scelta efficiente. Creeremo un sistema pilota in cui potrai avere il tuo magazzino più lontano, dove gli immobili sono meno costosi”.
Fra gli altri vantaggi potenziali vi sono il minore inquinamento causato dai camion, un’automazione più efficiente e una logistica della supply chain più sicura; il sistema di tubi sigillati di Virgin Hyperloop potrebbe essere utilizzato per spedizioni transfrontaliere riducendo così i furti di carico.
Il carico verrebbe trasportato nelle capsule di Virgin Hyperloop utilizzando motori a levitazione contenenti elettromagneti; questi sollevano e guidano il pod all’interno del sistema di tubi sigillati a centinaia di miglia all’ora.
Kelly non ha svelato la quantità di carico che ogni pod sarebbe in grado di trasportare, dicendo che si tratta di informazioni riservate.
“In generale, il sistema è progettato per trasportare diversi carichi pallettizzati con un flusso ad elevata capacità in un ambiente di tubi sicuro”, ha dichiarato Kelly.
Per orientare l’evoluzione di Virgin Hyperloop verso il trasporto merci, la società ha recentemente assunto Pierre Chambion come vice presidente dell’ingegneria; Chambion ha già svolto un ruolo analogo in Safran, uno dei maggiori produttori mondiali di apparecchiature per compagnie aeree.
“Pierre arriva alla Virgin Hyperloop con un tasso di puntualità del 96% nei controlli di qualità first time, ed è stato in grado più e più volte di mantenere le promesse presso un’azienda come Safran”, ha dichiarato Kelly. “In passato ha gestito oltre 400 ingegneri. Stiamo cercando di espanderci e di crescere verso dove si troverà l’ingegneria nel prossimo futuro”.
Virgin Hyperloop, azienda di Los Angeles precedentemente nota come Virgin Hyperloop One, ha raccolto oltre 400 milioni di dollari in capitali privati dalla sua fondazione nel 2014.
L’imprenditore miliardario britannico Richard Branson ha contribuito a fondare l’azienda, immaginando Virgin Hyperloop come un sistema di trasporto di massa ad alta velocità per passeggeri e merci; a novembre del 2020 la società ha effettuato con successo i primi test del sistema, con la partecipazione di alcuni passeggeri umani sulla sua pista di prova sita nel deserto vicino a Las Vegas (Nevada).
DP World, operatore portuale globale con sede a Dubai, attualmente detiene una quota di maggioranza in Virgin Hyperloop; Sultan Ahmed bin Sulayem, CEO di DP World, è anche presidente di Virgin Hyperloop.
Diverse altre aziende stanno puntando a utilizzare la tecnologia hyperloop per rivoluzionare il trasporto merci, fra cui HyperloopTT (società con sede a Los Angeles), Hardt Hyperloop (Paesi Bassi), TransPOD (Canada) e Swisspod (Svizzera).
Guarda Dooner e Michael Vincent di FreightWaves che discutono del possibile impatto della tecnologia hyperloop sull’industria del trasporto merci.
Clicca qui per altri articoli su FreightWaves di Noi Mahoney.
Altri articoli di Noi Mahoney
La FMCSA chiude Adversity Transport per pericolo imminente
Questo post contiene contenuti pubblicitari sponsorizzati. Questo contenuto è solo a scopo informativo e non intende essere un consiglio di investimento.