Carsten Brzeski e Paolo Pizzoli hanno fatto il punto sugli scenari macroeconomici 2025. “Non ci sono alternative al dollaro, ma Trump non sembra avere una strategia di lungo termine”
I dazi negli Usa provocheranno una stagflazione economica, mentre in Europa prevalgono segnali di ottimismo sul lungo periodo. ING ha fatto il punto sugli scenari macroeconomici 2025 fornendo una chiave di lettura aggiornata alla luce degli ultimi accadimenti. A illustrare la view sono stati Carsten Brzeski, Global Head of Macro di ING, e Paolo Pizzoli, Senior Economist di ING.
STAGFLAZIONE USA PROVOCATA DAI DAZI
Incertezza rimane la parola chiave per il resto dell’anno. L’approccio di Trump sui dazi ha spiazzato i mercati, ma secondo Brzeski l’attuale fase politica e commerciale può essere letta in due modi. O come un evento dirompente dalle conseguenze strutturali, paragonabile alla caduta del muro di Berlino nel 1989. Oppure come uno shock forte ma temporaneo, simile al Covid, che sembrava dover cambiare per sempre il mondo, salvo poi lasciare spazio a un ritorno alla normalità. Lo scenario base di ING prevede il mantenimento dei dazi universali con conseguenze sull’economia americana. A differenza di quanto previsto poche settimane fa, gli Usa non andranno però in recessione. Alla luce dell’accordo temporaneo tra Usa e Cina, Brzeski prevede un indebolimento che sfocia nella stagflazione. “Trump non si sta dimostrando in grado di mantenere tutte le promesse fatte a novembre e sembra non avere una strategia di lungo termine”, ha commentato l’esperto di ING. Tuttavia, secondo Brzeski questa non è l’inizio della fine dell’era del dollaro, anche perché “al momento non ci sono alternative valide”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.