Secondo la dodicesima edizione dell’Invesco Global Sovereign Asset Management Study, la competizione tra le principali potenze globali fa emergere interessanti opportunità nei Paesi che sfrutteranno il near shoring
Investitori sovrani più preoccupati delle tensioni geopolitiche che dell’inflazione. Secondo la dodicesima edizione dell’Invesco Global Sovereign Asset Management Study, i recenti attacchi in varie parti del mondo influiscono molto sull’allocazione in quanto creano timori per la crescita globale del prossimo anno e per gli scambi commerciali tra le diverse potenze economiche. I fondi sovrani considerano i mercati emergenti come potenziali beneficiari, sottolineando le opportunità offerte da tendenze come il near shoring.
CHI BENEFICIERÀ DELLA COMPETIZIONE USA-CINA
Secondo l’Invesco Global Sovereign Asset Management Study (basato sulle opinioni di 140 chief investment officer, responsabili di asset class e senior portfolio strategist di 83 fondi sovrani e 57 Banche centrali, che complessivamente gestiscono asset per 22.000 miliardi di dollari), il 67% dei fondi sovrani prevede che nei prossimi tre anni i mercati emergenti eguaglieranno o supereranno la performance dei mercati sviluppati. La rivalità strategica tra Stati Uniti e Cina è vista come un’opportunità per i mercati emergenti dato che potranno attrarre investimenti, stringere nuove partnership e affermare la loro influenza economica e politica sulla scena globale. La maggioranza del campione (54%) si aspetta che questa dinamica competitiva favorisca i mercati emergenti, in quanto potranno beneficiare di trend come il near-shoring, in base al quale le principali economie rafforzano le loro catene di fornitura globali e le strategie di produzione e approvvigionamento in più località…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.