Apple Inc (NASDAQ:AAPL) sta intensificando gli sforzi per sviluppare la propria tecnologia di ricerca, all’interno di un contesto di controlli antitrust inerenti al suo rapporto con la società madre di Google Alphabet Inc (NASDAQ:GOOGL) (NASDAQ:GOOG), secondo quanto riferito mercoledì dal Financial Times.
Cosa è successo: lo sviluppo delle indagini potrebbe gettare un’ombra sui pagamenti multimiliardari che il colosso dei motori di ricerca effettua a favore della società guidata da Tim Cook, secondo il FT.
Da quanto emerge, Apple avrebbe iniziato a includere i propri risultati di ricerca e linka direttamente ai siti web nell’ultima versione del suo sistema operativo per iPhone.
Anche il fatto che Apple pubblichi frequentemente annunci di lavoro per ingegneri nel settore della ricerca è indicativo delle ambizioni di Apple in questo campo, ha osservato il FT.
Si avverte un maggiore senso di urgenza intorno al settore della ricerca dopo che il Dipartimento di Giustizia USA, la scorsa settimana, ha avviato un procedimento contro Google per i pagamenti effettuati nei confronti di Apple per lo status di motore di ricerca preferito sull’iPhone.
Suganthan Mohanadasan, consulente del mercato digitale, ha dichiarato al FT che il web crawler di Cupertino, Applebot, è apparso “un incredibile numero di volte sui siti web dei suoi clienti. Quando il crawl rate aumenta, significa che stanno cercando di raccogliere maggiori informazioni”, ha detto Mohanadasan.
Perché è importante: se Apple dovesse essere costretta a interrompere il proprio rapporto con Google, la scelta di entrare nel segmento della ricerca rappresenterebbe una valida alternativa per la società di Cupertino (California).
Il Dipartimento di Giustizia statunitense ha stimato i pagamenti annuali di Google per il privilegio di essere il servizio di ricerca predefinito su iPhone in un intervallo compreso fra gli 8 e i 12 miliardi di dollari, cifra che rappresenta il 15-20% dei profitti di Apple, secondo il Wall Street Journal.
Il Dipartimento di Giustizia accusa la società guidata da Sundar Pichai di tagliare fuori le aziende rivali tramite accordi di esclusione dal mercato.
Costruire un nuovo rivale di Google potrebbe richiedere anni ad Apple ma, con riserve di liquidità per un importo di 81 miliardi di dollari, nel lungo termine il gruppo di Cupertino ha tutto l’occorrente per poterne creare uno, come ha sottolineato il FT.
Movimento dei prezzi: martedì le azioni Apple hanno chiuso in rialzo di quasi l’1,35%, a 116,60 dollari, e nella sessione after-hours sono poi scese dello 0,41%.
Nella stessa giornata, sia le azioni di Classe A che quelle di Classe C di Alphabet hanno chiuso con una crescita di circa lo 0,9%, rispettivamente a 1.598,88 e 1.604,26 dollari.